Ilva di Taranto, rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi in Campania e discarica di Falcognana nel Lazio. Il commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik si esprime sulle tre grandi emergenze ambientali dell’Italia che già possiede il record negativo di primo paese in Europa per numero di infrazioni ambientali alle direttive Ue.
“L’Italia ha il numero più alto di infrazioni per l’ambiente in Ue, e nella maggior parte dei casi è perché la normativa non è stata messa in atto secondo gli accordi – spiega il commissario all’Ambiente Janez Potocnik in un’intervista all’ANSA, auspicando ad una collaborazione tra tutte le autorità siano esse nazionali, regionali e locali.
Ilva di Taranto: due notifiche di messa in mora. È stata notificata ufficialmente allo Stato italiano, con due pareri motivati, l’apertura di due nuove procedure di infrazione e messa in mora per la questione dell’Ilva di Taranto: la prima per la mancata notifica sul recepimento della direttiva sulle energie rinnovabili, il cui termine già prorogato era fissato per il 5 dicembre 2010; la seconda per il mancato recepimento della normativa comunitaria per la prevenzione e la riduzione delle emissioni industriali entro il 7 gennaio 2013. La messa in mora è soltanto il primo step e se le direttive non saranno trasposte entro due mesi nella propria legislazione nazionale, lo step successivo sarà il deferimento davanti alla Corte di giustizia Ue. “Le autorità italiane hanno avuto molto tempo per garantire che le disposizioni ambientali per l’Ilva di Taranto fossero rispettate. Si tratta di un chiaro esempio del fallimento nell’adottare misure adeguate per proteggere la salute umana e l’ambiente – ha affermato il commissario – Non vediamo l’ora di discutere con l’Italia su come i problemi dell’Ilva di Taranto possano essere risolti. Noi siamo pronti ad aiutare” anche mettendo a disposizione una task force di esperti che possono contribuire a trovare le migliori risposte a problemi che in Italia appaiono ormai “sistemici”.
In Campania, 3 anni e non è cambiato niente. Non mancano le puntualizzazioni di Potocnik sull’emergenza rifiuti in Campania, tra le più gravi, al punto che la Commissione Ue nel mese di giugno si è rivolta per la seconda volta alla Corte di giustizia Ue dato che, dopo tre anni “l’Italia non è ancora in regola. Questa situazione ha continue conseguenze negative per la salute pubblica e l’ambiente. Ora le multe sono un rischio, ma può ancora essere minimizzato se le autorità italiane evitano ulteriori ritardi e attuano il piano di gestione dei rifiuti, costruendo gli impianti di gestione come ha detto, e migliorando la raccolta differenziata“.
Lazio e trattamento dei rifiuti di Falcognana. Lunedì prossimo verrà chiusa la discarica di Malagrotta e i rifiuti verranno dirottati nella discarica transitoria di Falcognana, sull’Ardeatina, malvoluta dai residenti della zona: “Continuiamo a monitorare la situazione. Ci sono indicazioni che le autorità stanno cercando di aggiornare il sistema di gestione dei rifiuti. Per noi il problema è che tipo di trattamento i rifiuti ricevono prima di essere messi in discarica, non la posizione delle discariche. Se le disposizioni comunitarie in materia di gestione dei rifiuti e di valutazione ambientale sono rispettate, spetta alle autorità nazionali scegliere dove costruire discariche, inceneritori, impianti di trattamento e così via. La Commissione interviene solo se c’è una potenziale violazione delle leggi comunitarie“.
Proprio nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha incontrato Janez Potocnik a New York per conferire sui provvedimenti in corso sull’Ilva. Il commissario si è dichiarato pronto a scendere in campo con “un accordo di partnership” per dare una mano al Belpaese, aiutare l’Italia ad uscire fuori dalla complessa situazione istituendo una task force di esperti che, su richiesta dello Stato membro, potrebbe contribuire nell’analizzare le migliori soluzioni per rispondere alle numerose emergenze ambientali.