Scadono il 31 luglio i termini per partecipare alla 1° edizione del concorso “Siani Reportage Prize”, lanciato dalla casa editrice “Phoebus Edizioni”, al fine di premiare i migliori reportage (fotografici e video) sul tema della scuola.
Il premio è dedicato all’ormai sacrale figura del giornalista de “Il Mattino”, Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nell’85 ed è ideato da Pasquale Testa e Salvatore Manzi della Phoebus Edizioni e sostenuto da Paolo Siani, con il patrocinio del Comune di Napoli, Comune di Torre Annunziata, Provincia di Napoli, Regione Campania, Fondazione Valenzi, Fondazione Polis, Il Mattino, Reportage, Ordine dei Giornalisti della Campania, Accademia di Belle Arti e Fondazione Banco di Napoli. Tema del concorso in questa prima edizione la scuola ed in particolare l’evasione scolastica, Lo sfruttamento e la violenza minorile la devianza e l’integrazione, Il bullismo e la criminalità, in un’ottica di progresso e sviluppo sostenibile del territorio.
Per Pasquale Testa, organizzatore del premio “abbiamo deciso di partire dalla scuola, per arrivare ad abbracciare temi come devianza, evasione scolastica e criminalità. L’istruzione rappresenta un orizzonte di diritti, dove i buoni insegnanti sono guardiani dell’utopia, impegnati a promuovere il cambiamento delle coscienze. La scuola è diritto alla conoscenza e alla formazione, ma anche occasione di riscatto in un territorio difficile».
La partecipazione al concorso è aperta a tutti, senza limiti di età ed è gratuita, per maggiori informazioni basta scaricare il bando dal sito ufficiale della manifestazione www.sianireportageprize.it.
Per Paolo Siani, fratello del giornalista scomparso, “Questa è un’altra delle iniziative, nata per ricordare il sacrificio di Giancarlo, della sua giovane vita, della sua passione per il giornalismo e per l’inchiesta. Il premio è un tassello utile a diffondere i nostri desideri di verità e di giustizia sociale. È rivolto ai giovani, che devono conoscere il passato per affrontare il presente e costruire il loro futuro. Per questo motivo ho deciso di lasciare il mio posto in giuria a mia figlia Ludovica, giovane aspirante giornalista, che saprà guardare e giudicare i lavori che arriveranno con gli occhi, la mente e il cuore dei suoi 25 anni”