Credito d’imposta per le imprese di punta dell’economia verde che assumono a tempo indeterminato giovani under 35 nei settori ecosostenibili.
E’ questa la proposta che il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha trasmesso al Consiglio dei ministri e al ministero dello Sviluppo Economico, al fine di vedere approvata una misura per sostenere con incentivi fiscali l’assunzione di almeno 60.000 giovani esperti nei settori avanzati della green economy e della protezione del territorio.
“Ho pronto il decreto sul credito d’imposta per le imprese dei settori di punta dell’economia verde – scrive il ministro sul proprio profilo Twitter – Potremo creare 60 mila posti di lavoro per i laureati fino ai 35 anni in lavori come sicurezza sismica, dissesto idrogeologico, rinnovabili, nuove energie, innovazione, ricerca…”.
Stamane nel corso della conferenza del Pd a Roma sull’economia verde, il ministro ha annunciato che la proposta di decreto prevede l’applicazione di un credito d’imposta alle imprese che sottoscrivono contratti a tempo indeterminato con giovani professionisti di età inferiore ai 35 anni (di cui il 30 per cento riservato a giovani under 28) ai fini dell’impiego di nuove risorse lavorative nei seguenti tre settori: Protezione del territorio, prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; Ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione; Ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, nel solare a concentrazione, nel solare termodinamico e nella geotermia.
Il credito d’imposta sarà pari al 40 per cento del costo lordo salariale del singolo dipendente e, inoltre i neoimpiegati dovranno essere risorsa lavoro aggiuntiva rispetto alla media delle assunzioni degli ultimi 12 mesi dell’azienda. Una misura “finalizzata a creare 60mila posti di lavoro, nuovi, aggiuntivi, in questi settori, partendo da un’analisi economica che, interpretando il trend di crescita della domanda di queste tecnologie o di questi sistemi, considera il vantaggio, cioè il ritorno positivo per le finanze pubbliche derivanti dagli investimenti incentivati”.
Tale investimento infatti, la cui copertura sarà assicurata dalla riallocazione di risorse disponibili e non impiegate, genererà una perdita di circa 360 milioni di euro negli anni 2013, 2014 e 2015 per poi rinsaldare in positivo negli anni successi con +420 milioni di euro l’anno. L’esborso complessivo viene così azzerato dopo appena tre anni dal lancio della misura che, secondo Clini, deve essere adottata come “pilota” per altre misure analoghe finalizzate alla crescita ed alla competitività dell’economia italiana.
Ministro Clini alla conferenza sulla green economy del Pd (video)