In seguito alla raccolta di 14mila firme da parte di comitati di cittadini, movimenti e associazioni (nel rispetto dell’art. 10 dello Statuto che prevede la raccolta di almeno 10mila firme per una proposta di delibera popolare), firme già verificate e ritenute autentiche dagli uffici competenti, cresce la sollecitazione all’impegno della Giunta e degli uffici comunali per la predisposizione degli atti necessari a destinare il tratto di litorale tra Nisida e Pozzuoli all’uso balneare gratuito.
La discussione è finita così in Commissione Urbanistica, presieduta da Carlo Iannello, che ha voluto approfondire i contenuti della proposta di delibera. In caso di accoglimento della stessa, spetterà all’Autorità Portuale la decisione per il rilascio della concessione demaniale di uso pubblico direttamente al Comune di Napoli, che dovrà poi gestire autonomamente il tratto di costa.
In apertura di riunione il presidente Iannello ha evidenziato come la proposta rientra pienamente nella previsione della legge e del Piano regolatore generale, che prevede il ripristino della linea di costa e la restituzione alla sua naturale destinazione, aggiungendo inoltre un nuovo elemento: la gratuità dell’accesso e dell’utilizzo. In caso di mancata o parziale approvazione o di accoglimento con modifiche, i promotori della proposta, non soddisfatti dell’esito, potranno ricorrere allo strumento del referendum, raccogliendo almeno 20mila firme.
I consiglieri intervenuti – Attanasio, Caiazzo, Coccia, Gennaro Esposito, Fucito, Troncone – hanno condiviso la proposta, definita come una possibilità per rivendicare il diritto di accesso al mare, oggi negato alla cittadinanza napoletana, a causa di un rapporto squilibrato tra i privati concessionari e la cittadinanza.
A tal proposito, il consigliere Antonio Borriello ha voluto presentare due emendamenti di integrazione alla proposta, rispettivamente per la previsione di estensione del libero accesso a tutto il litorale cittadino, da San Giovanni a Teduccio a Bagnoli, e per la predisposizione di un piano di utilizzo che garantisca la reale fruizione delle spiagge, dotandole di attrezzature e servizi essenziali come docce e bagni, sulla falsa riga di quanto fatto recentemente in zona Mergellina.
Quello delle attrezzature è uno dei temi di maggiore rilevanza per l’attuazione pratica di una proposta popolare che avrebbe rilevanza storica per gli aspiranti bagnanti partenopei, costretti a sorbirsi lunghi viaggi da pendolari del mare pur di poter giovare delle acque di una regione che sulla carta offrirebbe tali possibilità praticamente a tutti. Il tratto di costa tra Coroglio e Bagnoli, infatti, è attualmente oggetto di trasformazioni urbane e di riqualificazione da parte dell’Amministrazione, volte ad annullare l’inquinamento dell’area dell’ex Italsider, così da restituirla alla città nel suo antico splendore naturale.