L’interesse e i crescenti investimenti in energia pulita non potevano risparmiare il mondo dello sport, che punta a raggiungere traguardi record nell’ambito della Formula E Championship, la nuova frontiera della Formula 1. Nascerà nel 2014 e rappresenta la sfida più ardua per i professionisti dello sport e per quanti, tra sponsor e attori istituzionali, vi ruotano intorno in termini di visibilità e partnership. Una sfida che gli imperativi della green economy non potevano ritardare anche nel campo della Formula 1, che amplierà così il suo raggio d’azione. FIA è la titolazione ufficiale, Formula E Championship sarà il primo campionato ufficiale riservato a vetture a propulsione elettrica. “Questo campionato offrirà divertimento e una nuova opportunità per condividere gli obiettivi di energia pulita, mobilità sostenibile ad un pubblico più largo e più giovane”, afferma Jean Todt, numero uno della federazione, che ha firmato l’accordo di collaborazione con la Formula E Holdings, consorzio di investitori composto fra gli altri da Alejandro Agag, proprietario della scuderia Barwa Addax di GP2, e Lord Drayson, la cui compagine, dopo i successi nell’American Le Mans Series, ha sposato la causa dell’elettrico dal 2011. Ad affiancarli il francese Eric Barbaroux, presidente della compagnia Electric Formula, e l’imprenditore spagnolo Enrique Banuelos.
Un’occasione quindi per creare uno spettacolo diverso ma ugualmente emozionante, attraente ed entusiasmante, che combini armonicamente il sapore della gara, l’amore per la quattro ruote, l’energia pulita e la sostenibilità ambientale. Già nel 2013 si preannunciano alcune esibizioni dimostrative.
Le gare che vedranno il via ufficiale solo nel 2014, si svolgeranno nei centri cittadini per una durata di almeno un’ora, in dieci località diverse del mondo con piloti che cambieranno vetture ai pit-stop per avere le batterie sempre cariche. Capofila nelle adesioni è stata Rio de Janeiro, che ha espresso il suo forte interesse in un meeting internazionale di professionisti del settore, quando è stato presentato per la prima volta il progetto. Altre città candidate al Gran Premio ecologico sono: Hong Kong, Shangai, Pechino, Mumbai, Sydney, Città del Capo, Rio De janeiro, Mosca, Città del Messico, Miami e Los Angeles. Per l’Europa si parla di possibili accordi con Berlino, in cui si prospetta un percorso che ruoterebbe attorno alla Porta di Brandeburgo. Perché i circuiti urbani? Forse perché le città sono il futuro delle auto elettriche, che sono chiamate a liberare definitivamente i centri dallo smog e dall’inquinamento acustico. In palio, a fine stagione, un premio di due milioni di euro per il costruttore e di quattro per i piloti vincenti. Dal mondo automobilistico della Formula 1 i primi passi vengono dalla Mc Laren, pronta a partecipare col suo team, convinta che anche il mondo dello sport debba evolversi in linea con il rispetto ambientale. Non solo buoni propositi, ma fatti. Il costruttore inglese ha infatti già sviluppato un motore elettrico da 120 KW per veicoli ibridi ed elettrici.
Intanto che attendiamo gli sviluppi e l’introduzione dei motori a impatto zero nel mondo dello sport e delle competizioni internazionali, non possiamo non constatare che un altro passo per l’evoluzione della mobilità sostenibile e per la sua implementazione si sta già compiendo.
Valentina Soria