Sarà per la crisi, sarà per il caro benzina, sarà merito di una crescente sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, ma il dato non può che lasciare positivamente sorpresi: la vendita delle biciclette ha sorpassato quella delle automobili.
E’ accaduto nell’arco dell’anno 2011, quando, a fronte di 1.748.143 autovetture vendute, sono state acquistate circa 1.750.000 bici. Un altro dato confortante, nell’ottica di una maggiore attenzione alla mobilità green, riguarda il trend positivo della vendita delle bici, che registra un aumento di 200mila unità rispetto al 2010, pari ad oltre il 12% in più. Nello storico sorpasso ha inciso fortemente, però, la crisi del settore automobilistico le cui vendite hanno rasentato i livelli della prima metà degli anni ’60, ma anche tutta la serie di politiche indirizzate ad incentivare la scelta della bicicletta, soprattutto nei centri urbani.
L’immunità contro i dispositivi di limitazione al traffico come ZTL, targhe alterne o pedonalizzazioni, l’azzeramento delle spese di assicurazione e benzina, il risparmio di tempo percorrendo le piste ciclabili e trovando agevolmente parcheggio con le apposite rastrelliere e, perché no, un po’ di sana attività fisica totalmente gratuita: nell’epoca segnata dalla crisi, dalla svolta green e dalla passione per il fitness, la bicicletta rappresenta praticamente la soluzione perfetta.
E così cresce l’interesse e la passione per il mezzo a due ruote, utilizzato non solo per le gite domenicali o nel tempo libero, ma anche come mezzo di trasporto verso il luogo di lavoro. La bici a pedalata assistita, un ibrido tra la classica bicicletta che si muove grazie all’azione propulsiva umana e un motorino elettrico, ha aperto la soluzione bike a nuovi segmenti di mercato, come quello degli anziani. E c’è chi decide di mettere a posto vecchi modelli recuperati in garage, dato che nella stragrande maggioranza dei casi è necessario un investimento di 150 euro al massimo per valorizzare e riutilizzare qualsiasi modello di bici.
La bici, inoltre, non genera benefici solo sul piano personale in termini economici, di benessere fisico e di tempo, ma fornisce anche benefici alla collettività, in particolare con la riduzione dell’inquinamento urbano ambientale ed acustico, la decongestione del traffico, il calo degli incidenti stradali, la diminuzione delle spese per la sanità pubblica. Da non sottovalutare, infine, il potenziale sviluppo economico di un settore che, tra bike sharing e bici a pedalata assistita, può conoscere la sua definitiva consacrazione.