Oggi al Miac, la a mostra internazionale dell’industria cartaria italiana che si svolge a Lucca fino al 12 ottobre, si è parlato di macero e riciclo della carta.
Nel seminario “Utilizzo di fibre secondarie nell’industria cartaria italiana ed europea: dal principio di prossimità alla recycling society”, si è sottolineata l’esigenza di avviare un riciclo di prossimità invece che scegliere il più delle volte la destinazione asiatica.
La manifestazione organizzata da Edinova e promossa da Assocarta ed Assoindustria ha messo in luce una realtà italiana pregevole che ancora pochi conoscono: infatti, secondo le statistiche, il nostro paese ha un ottimo piazzamento nel riciclo e nella raccolta della carta grazie alla presenza di una solida filiera manifatturiera formata dalle cartiere.
Gli ottimi risultati ottenuti e la necessità di seguire le direttive comunitarie sulla European Recycling Society, hanno fatto emergere la necessità di introdurre un sistema di monitoraggio sull’export per la carta da macero raccolta.
Non tutto però è rosa e fiori, la crisi economica ha colpito anche il settore cartario ed infatti il consumo di macero, principale materia prima del settore (il 54% della produzione cartaria nazionale è realizzata impiegando fibre di recupero) risulta in calo del 10% nei 7 mesi. A questo risultato si collega un ridimensionamento dell’import di macero (-32,3% nei 6 mesi); continua, invece, l’espansione dell’export +24,3% nei 6 mesi, soprattutto per l’ampliamento dei volumi destinati ai mercati asiatici (+62% in complesso, +87% quelli diretti in Cina) che assorbono il 70% dell’export totale.
Da qui nasce spontaneo l’appello per degli aiuti statali che incentivino la rinascita del settore soprattutto per quel che riguarda l’ambito produttivo: ad esempio: Il gas naturale è di fondamentale importanza per il settore cartario e costituisce il 90% dei costi energetici di produzione; con una riduzione del prezzo del gas del 10% l’incidenza sul costo di produzione verrebbe ridotta dal 20% al 18% con una contrazione dei costi totali intorno al 2%.