Luogo dell’eccesso, tempio dell’omologazione di massa, prodotto della civiltà dei consumi e distributore di divertimento preconfezionato. Sono tante le definizioni poco edificanti riservate alla discoteca, agli antipodi rispetto ai principi del risparmio energetico e dello stile di vita ecocompatibile. Eppure, nella città olandese di Rotterdam si è riuscito a realizzare un progetto capace di sovvertire ogni pregiudizio di questo tipo.
La discoteca WATT, il Sustainable Dance Club di Rotterdam, rappresenta un modello green di risparmio e rigenerazione di energia, ottenuta in modo autonomo per un quantitativo pari al 30 % del fabbisogno.
Un team di architetti diretti dallo studio Döll – Atelier voor Bouwkunst e dalla Enviu, agenzia che promuove progetti di sostenibilità ambientale ha lavorato dal 2006 al 2008, anno dell’inaugurazione del club, intervenendo principalmente su tre elementi: la pista da ballo, il minimal waste bar ed i bagni.
L’energia meccanica prodotta dal movimento dei 1400 dancer, infatti, non va persa, ma viene trasformata in energia elettrica utile all’illuminazione del locale e alle altre facility. Le mattonelle che compongono il pavimento della sustainable dance floor sono sensibili alla pressione esercitata dal peso delle persone e slittano di un centimetro verso il basso ogni qualvolta qualcuno ci salta su, accumulando energia. Allo stesso tempo, il dj dalla consolle da via al gioco di luci interattivo (progettato dall’artista Daan Roosegaarde), rendendo visibili sul display, a tutti i presenti e in tempo reale, i dati sulla produzione energetica complessiva e dei singoli moduli, provocando la sfida tra i ballerini più bravi e soprattutto più “produttivi”. Il sistema di recupero dell’acqua piovana, dotato di una cisterna posizionata sulla tettoia del locale, consente di risparmiare il 50 % dell’acqua utile agli scarichi dei gabinetti, mentre il minimal waste bar, che serve solo bibite alla spina, utilizza led a risparmio, materiali riciclati ed ecocompatibili.
Non resterà un’iniziativa estemporanea quella del WATT, un progetto pilota che l’agenzia intende proporre, insieme alle sue innovazioni tecnologiche, ad altri club. Si tratta, infatti, di un prototipo intelligente da replicare altrove per innescare un meccanismo virtuoso di diffusione di stili di vita sostenibili.