Imprese edili, società di costruzione, tecnici, ingegneri e geologi hanno un nuovo modo per gestire le attività di cantiere grazie al portale gratuito Terredascavo.it, nato per ottimizzare i processi di allocazione e riutilizzo delle terre e rocce da scavo.
Proprio a partire da sabato 6 ottobre, è entrato in vigore il Dm 10/08/2012 n. 161 che, abrogando l’articolo 186 del DL Ambiente, ha introdotto le tanto attese nuove disposizioni in materia di gestione delle terre e rocce da scavo. In dettaglio viene stabilito quali sono i materiali da scavo delle attività edili che possono essere riutilizzati, perché rientranti nella categoria dei “sottoprodotti” cioè “suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera”. Tutti gli altri materiali, invece, vengono considerati come rifiuti e quindi soggetti allo smaltimento in discarica. Per rientrare nei sottoprodotti i materiali da scavo devono rispettare una serie di condizioni: 1) devono essere generati durante la realizzazione dell’opera e 2) devono essere riutilizzati nell’esecuzione della stessa o di un’altra opera. Inoltre è fondamentale che ogni opera edilizia presenti il proprio Piano di utilizzo del materiale da scavo, che attesti l’individuazione preliminare dei progetti esterni che producono o possono riutilizzare tali materiali.
Non sempre però l’individuazione dei siti di destinazione è un’operazione semplice e, per ovviare a tale procedimento, il portale Terredascavo.it si propone come una banca dati all’interno della quale società edili, movimento terra, progettisti ed Enti possano inserire o ricercare gratuitamente le informazioni relative a siti di destinazione e/o provenienza delle terre stesse.
I vantaggi economici e ambientali di una pianificazione corretta sono facili da intuire: minore spreco di tempo e risorse per l’allocazione, minore impatto sull’ambiente, riduzione dei rifiuti in discarica, ottimizzazione delle operazioni in cantiere e promozione della legalità. Nel dettaglio la proposta operativa del portale è di focalizzarsi sulle terre e rocce da scavo prodotte sia nel corso della realizzazione di piccole e grandi opere e sia quelle estratte a seguito dei recenti fenomeni alluvionali e di dissesto idrogeologico. In quest’ultimo caso la procedura proposta dal portale, unica nel suo genere in Italia, favorisce il reperimento “a costo zero” di eventuali materiali naturali necessari alla risistemazione di argini, strutture e aree colpite da dissesto idrogeologico, con conseguente risparmio di importanti risorse economiche ed ambientali.
“La nostra piattaforma digitale può essere utilizzata, in modo completamente gratuito, come bacheca a livello nazionale per mettere in contatto chi deve allontanare del materiale con chi ha bisogno di reperirne e viceversa. – ha dichiarato il fondatore del sito Alessandro Valmachino – Il tutto in modo gratuito, nell’ottica della massima tutela dell’ambiente e per venire incontro in modo diretto ed in tempi brevi alle esigenze di ripresa dei cittadini e dei comuni attualmente in difficoltà”.
Insomma, lo scopo del progetto è quello di associare la minimizzazione dello smaltimento dei terreni in discarica con la possibilità di recuperare i materiali naturali per ricostruire e/o risistemare aree colpite dalle recenti alluvioni e/o da grandi e piccoli fenomeni franosi. Il tutto utilizzando la rete internet capace di incrementare la possibilità di instaurare partnership e sinergie redditizie tra gli operatori del settore.