Il concetto è chiaro: abbassare il limite di velocità in città a 30 km/h, ad eccezione delle principali vie di scorrimento, per ridurre di un terzo il numero delle vittime della strada. Secondo Legambiente, gli effetti del dispositivo di limitazione di velocità sarebbero subito determinanti, con 1.200 morti in meno ogni anno. L’associazione ambientalista, commentando il rapporto ACI-ISTAT sull’incidentalita’ stradale, evidenzia il “messaggio fuorviante sulla sicurezza stradale” lanciato dalle statistiche sugli incidenti. Si enfatizza, infatti, il calo di morti e feriti, trasmettendo una falsa percezione di maggiore sicurezza delle strade.
In realtà non sarebbe così: “Sono diventati più efficaci i sistemi di sicurezza attiva e passiva delle auto e sono migliorate le tecniche della chirurgia d’urgenza che trasformano un morto di ieri in un invalido o un ferito grave di oggi. Ma non c’e’ nessuna politica o strategia virtuosa dietro questo risultato e le strade sono le stesse di sempre” – afferma Legambiente.
Dal rapporto emerge che sono la guida distratta e la mancata precedenza ad essere imputate come le principali cause di incidenti e di relative conseguenze per le vittime. Legambiente sottolinea come, a prescindere da tali motivazioni, sia la velocità ad essere l’elemento che accomuna molti di questi episodi. E’ naturale, infatti, che commettere una disattenzione a velocità ridotta possa provocare danni ben più contenuti rispetto a quelli che si possono verificare sui 50 km/h, velocità che, come pone in risalto Legambiente “uccide un pedone o un ciclista sette volte su dieci”. Le amministrazione locali di Reggio Emilia ed Udine hanno già osservato una riduzione dei limiti in centro, Legambiente chiede di estendere il provvedimento a tutte le città d’Italia.