La prima settimana di aste di CO2 valgono oltre 16 milioni di euro per l’Italia. Ad affermarlo è il Gestore dei servizi energetici (Gse) che ha collocato all’asta, sulla piattaforma europea, oltre 2 milioni di quote ad un prezzo compreso tra 8,49 e 7,30 euro.
L’ European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni di CO2 nei settori energivori (elettricità, cemento, acciaio, alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc). Il sistema di funzionamento è semplice. Lo schema EU ETS utilizza come moneta di scambio la CO2 o meglio, le quote di emissione. Tali quote, non sono altro che dei titoli commerciabili corrispondenti ad una tonnellata di CO2 equivalente.
Ma come fa la CO2 a trasformarsi in danaro? Ebbene. La Comunità Europea impone a tutti gli impianti termoelettrici ed industriali più onerosi dal punto di vista energetico (circa 13.000 in tutta Europa), di utilizzare, per le loro attività, una certa quota minima di energia “pulita” così come stabilito dalla normativa. Le organizzazioni che non raggiungono l’obiettivo minimo imposto, sono chiamate a compensare la differenza tra l’energia “pulita” effettivamente utilizzata e la quota minima imposta. Tanto più sarà grande tale differenza, tante più quote di CO2 dovrà acquistare l’organizzazione per pareggiare il bilancio.
Ma da chi le acquisterà? Semplice! Dagli impianti virtuosi – i quali, possono vendere le proprie quote in esubero traendone grossi vantaggi economici.
Attraverso l’attuazione di questo mercato, l’EU ETS punta quindi ad un connubio tra energie rinnovabili, efficienza energetica e emissioni di gas ad effetto serra in modo tale, da spingere il settore energivoro ad investire sempre più in efficienza energetica e ad utilizzare tecnologie pulite.
Il GSE è il responsabile per il collocamento delle quote italiane sulla piattaforma comune europea Eex (European energy exchange). Inaugurata il 13 novembre scorso, la piattaforma Eex, aperta tutti i martedì e giovedì, metterà già in questo ultimo mese del 2012, 120 milioni di quote attraverso delle aste anticipate per favorire l’adattamento degli operatori a questo nuovo sistema. Si prevede che nel 2013 verranno messe all’asta circa 1 miliardo di quote.
Il Gse ha anche predisposto, per gli operatori, un ”calendario consolidato delle aste primarie di quote di emissione” (disponibile sul sito gse.it), con date, orari, volumi di quote e tipologia di prodotto offerti.
Vincenzo Trimarco