Il Parlamento europeo ha votato per il rafforzamento del divieto sul finning, una pratica di pesca che consiste nel tagliare le pinne degli squali per poi rigettarne il corpo in mare.
La Shark Alliance ottiene una grande vittoria dopo anni di dibattito portati avanti con il lancio di un appello e la sottoscrizione di una petizione. I 566 membri del Parlamento Europeo hanno votato a favore del rapporto che appoggiava la proposta della Commissione Europea di richiedere che gli squali vengano sbarcati dai pescherecci con ancora le pinne attaccate al corpo, e non separatamente come avveniva in precedenza.
Il Regolamento dell’UE del 2003 che vietava il finning, infatti, prevedeva una deroga in base al quale i pescatori, autorizzati attraverso permessi speciali, potevano asportare le pinne di squalo a bordo dei pescherecci e poi sbarcarle separatamente dalla carcasse. La conformità alla normativa avveniva attraverso un complicato sistema di corrispondenza tra il peso delle pinne e delle carcasse (bisognava fornire una giustificazione sulla necessità di tale pratica e dimostrare l’utilizzo di tutte le parti dello squalo), lasciando di fatto un ampio margine alla possibilità di praticare il finning senza essere scoperti.
“Ci congratuliamo con la Commissione Europea per il ruolo chiave che ha avuto e con i 25 Ministri della Pesca dell’UE che hanno sostenuto la sua proposta. Un ringraziamento va a tutti gli europarlamentari italiani che hanno appoggiato la Proposta di rafforzamento – ha dichiarato Serena Maso, coordinatore nazionale per l’Italia di Shark Alliance – I gruppi membri di Shark Alliance sono ora pronti a continuare questo processo e promuovere il Regolamento finale delle “pinne attaccate” e nell’assicurare ulteriori e complementari misure di tutela degli squali, come ad esempio l’applicazione di limiti di cattura nazionali e internazionali affinché si affronti efficacemente la questione del sovrasfruttamento degli squali” ha concluso Serena Maso. Il metodo delle “pinne attaccate” (sbarco degli squali insieme alle pinne) è raccomandato dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca dell’UE e dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Cos’è il finning
Il finning è la pratica che consiste nel tagliare le pinne degli squali e rigettare il resto della carcassa dell’animale in mare che, stordito dalle torture subite e non avendo più la capacità di nuotare, si adagia sui fondali per poi morire soffocato.
A cosa serve il finning
Il finning è incentivato dall’utilizzo delle pinne di squalo come ingrediente principale di una zuppa pregiata e tradizionale in alcune culture asiatiche. Vi è inoltre un forte incentivo economico derivante dallo spinnamento degli squali, dovuto alla discrepanza del mercato sul valore delle pinne degli squali rispetto a quello della carne.