Per contrastare il bracconaggio in Sardegna, dal 2005 ad oggi sono state rimosse oltre 90mila trappole per la caccia di decine di migliaia di piccoli uccelli tra tordi, pettirossi e merli destinati al settore della ristorazione. Sono i risultati diffusi dalla LIPU-BirdLife (Lega Italiana Protezione Uccelli) lo scorso 21 dicembre a Capoterra in occasione del lancio di Safe Haven for Wild Birds, il progetto finanziato nell’ambito del programma europeo Life+ e che intende combattere il fenomeno del bracconaggio e la caccia di specie protette di uccelli.
“Più lo conosci, più lo combatti” è la mission del progetto Life+ Safe Haven for Wild Birds che realizzerà un’articolata campagna di informazione ed educazione sul fenomeno della caccia in tre specifiche aree d’Europa: oltre all’area del Sulcis (Comune di Capoterra in provincia di Cagliari), le isole Ione in Grecia e le province di Catalogna, Valencia e SE Aragona in Spagna. Il progetto è coordinato dalla LIPU-BirdLife Italia e realizzato con i partner di BirdLife International Hos (Grecia), Seo (Spagna), l’agenzia di comunicazione J.Walter Thompson e i monasteri di Strofadia, San Dyonisus e di Zakynthos.
Lo scopo di Safe Haven for Wild Birds è combattere il fenomeno della caccia e della cattura illegale di decine di migliaia di piccoli uccelli, soprattutto tordi, pettirossi e merli, ma anche mammiferi e rapaci, animali particolarmente protetti dalle leggi che vengono destinati alle cucine dei ristoranti locali.
L’obiettivo della campagna, quindi, è di rendere consapevoli i cittadini dell’impatto negativo del bracconaggio, di aumentare la loro consapevolezza sull’importanza della biodiversità locale e di coinvolgere attivamente le persone nella salvaguardia della natura e nell’applicazione della legge, attraverso anche un più incisivo coordinamento tra e con le forze dell’ordine. Safe Haven for Wild Birds parte nel 2012 per concludersi nel 2015 e prevede alcuni eventi pubblici (uno in autunno e uno in primavera per ognuno dei tre anni di durata del progetto) rivolti soprattutto ai giovani, con incontri presso scuole medie e superiori dei comuni di Capoterra, Pula, Uta, Santadi e Assemini. Le azioni di sensibilizzazione saranno supportate da una campagna di comunicazione, in particolare attraverso spot radiofonici, pubblicazioni sulla stampa e la realizzazione di un sito web, scritto in quattro lingue e da cui sarà possibile scaricare i materiali informativi del progetto.
“Questo progetto – ha dichiarato Giovanni Albarella, settore Rapporti istituzionali LIPU – è di grande importanza perché interviene direttamente in una delle aree dove il bracconaggio è più diffuso,e solo apparentemente in calo, con azioni che possano portare a una forte consapevolezza del problema e al cambiamento di talune cattive abitudini radicate da tempo nella cultura locale”. Nel corso della conferenza stampa la LIPU ha reso noto che dal 2005 ad oggi sono state rimosse oltre 90mila trappole per uccelli e segnalate numerose personalità criminali all’autorità giudiziaria.