Il regista David Breashears, in collaborazione con l’organizzazione no profits Glacier Works, è riuscito nell’impresa di realizzare un’immagine così definita della vetta più alta della Terra, da fornire allo spettatore la sensazione di trovarsi realmente sulla cima della montagna del Nepal.
Breashears è riuscito a comporre l’immagine in ”gigapixel” attraverso la combinazione di 477 scatti singoli del ghiacciaio Khumbu raccolte in primavera nei pressi dell’osservatorio Pumori. Obiettivo del progetto e’ evidenziare l’effetto dei cambiamenti climatici sul territorio. I ricercatori, infatti, hanno prodotto delle immagini di confronto ”ieri/oggi”, in cooperazione con l’equipe della Royal Geographical Society di Londra per verificare gli effetti del surriscaldamento globale dal 1921 ad oggi.
Prossimo obiettivo del team è riunire i due progetti in un’immagine interattiva della zona più grande e di una definizione tale da rendere possibile lo zoom sui campi del ghiacciaio:
‘‘L’intenzione è quella di lanciare la prossima versione entro giugno. – ha commentato Breashears – L’osservatore potrà ingrandire le foto “entrando” dentro le tende degli alpinisti, per poi poter scorrere sulle varie immagini ed analizzare il mutamento del panorama nel corso del tempo”.