La Comunità Europea si è imposta per il 2020 obiettivi sfidanti da raggiungere attraverso una strategia di sviluppo sostenibile.
L’efficacia e l’esito dipendono anche dal cambiamento delineato per il settore energetico: al 2020 l’Europa deve coprire i suoi consumi finali con il 20% di produzione da fonti rinnovabili, aumentare del 20% l’efficienza energetica e diminuire del 20% le emissioni di gas serra.
La situazione economica generale sta influenzando la domanda energetica. Il sistema economico è in stagnazione e maggiormente colpiti sono i consumi energetici del settore civile. Le direttive della Comunità sono riuscite comunque ad indirizzare il sistema verso un futuro più verde e più pulito.
Al 2010 la quota di consumi energetici soddisfatti con le fonti rinnovabili a livello europeo è pari al 12,5% mentre le emissioni di gas serra sono diminuite del 15% rispetto al 1990.
Il rapporto statistico sulle fonti rinnovabili nell’Europa dei 27 è focalizzato sul settore elettrico che viene però anche inquadrato nel sistema economico ed energetico generale. PIL, popolazione, emissioni di gas serra e grado di raggiungimento degli obiettivi imposti dalla direttiva 28/2009/CE, si inseriscono nell’esaustiva descrizione del settore elettrico.
Il parco di generazione elettrico sta cambiando: da un sistema basato sulle fonti fossili e sul nucleare a un sistema più indirizzato verso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e tecnologie a basso contenuto di carbonio. I meccanismi incentivanti per le fonti rinnovabili sul settore elettrico, posti in atto nei diversi Paesi, hanno favorito soprattutto negli ultimi dieci anni una crescita eccezionale nell’installazione di impianti fotovoltaici, eolici e a bioenergie.
Ad una parte generale dedicata all’Europa dei 27 seguono 7 “schede paese” dove vengono riepilogate tutte le informazioni chiave dei primi 7 Paesi produttori di energia elettrica: Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Spagna e Svezia. Da soli rappresentano il 75% della produzione elettrica europea.
Tra questi, l’Italia è l’unica ad avere una forte dipendenza dall’estero. Le importazioni nette superano il 13% della richiesta sulla rete.
Le fonti rinnovabili ricoprono un ruolo di primaria importanza nella composizione della produzione nazionale pari al 25%. Solamente in Svezia e in Spagna l’incidenza delle FER è più elevata: la prima è spinta dalla produzione idroelettrica, la seconda da quella eolica.
Per la stesura del rapporto sono stati elaborati i dati che gli Stati Membri inviano annualmente a EUROSTAT, secondo quanto previsto dal regolamento 1099/2008. Gli ultimi dati disponibili fanno riferimento all’anno 2010 e sono gli unici dati ufficiali utilizzabili per il calcolo dei target 2020