Quando acquistiamo prodotti elettrici ed elettronici, nel prezzo vi è compreso il contributo per lo smaltimento a fine vita di questi oggetti.
Dai dati emersi però, ci accorgiamo che il sistema non funziona affatto bene. Che sia un tostapane, un telefono cellulare o una radio, una volta terminato il loro ciclo di vita fanno tutti la stessa fine: nel sacchetto dell’indifferenziato.
Lo denuncia il consorzio Ecolight, secondo cui solo il 18% dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo, quando viene gettato via, segue il corretto percorso di raccolta e smaltimento.
Questi tipo di rifiuti sono classificati come raggruppamento R4 dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Gli oggetti in questione, sono composti prevalentemente da ferro e plastica e, quando divengono rifiuti, risultano riciclabili al 97%. Allora perché la percentuale di corretta raccolta e smaltimento risulta così bassa? Al momento, il cittadino ha due strade per smaltire correttamente questi rifiuti: portarli nelle isole ecologiche del comune di residenza, o lasciarli in negozio quando si va a comprare l’apparecchio nuovo sostitutivo. Sembra però che questo sistema sia poco funzionale. Se da un lato l’inaffidabilità del sistema può essere attribuita alla pigrizia del singolo cittadino, dall’altro bisogna considerare l’aumentano esponenziale degli acquisti in internet attraverso il quale non è più il cliente a portare il rifiuto presso il negozio, ma è il venditore a dover prelevare il rifiuto a domicilio. C’è da dire che questo passaggio è spesso disatteso a causa del venditore oppure, perché il cliente non richiede il servizio durante la procedura d’acquisto ma non per pigrizia; ma semplicemente perché non lo sa.
Nel 2012 in Italia sono state raccolte quasi 39mila tonnellate di questi rifiuti – di cui 15mila tonnellate gestite da Ecolight – contro le circa 200mila tonnellate di piccoli elettrodomestici che sono stati immessi sul mercato.
”Anche se esiste l’obbligo di differenziarla, intercettare questa tipologia di rifiuto e’ complesso”, afferma Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. ”Dove mettiamo il frullatore quando nonfunziona piu’? E che fine fanno i phon, le radio o i cellulari quando non vanno? In molti casi vengono messi in qualche remoto cassetto di casa, per poi essere gettati senza cura quando danno fastidio”.
Vincenzo Trimarco