Agronomo, apicoltore ma anche zoonomo ed ecoauditor; in tempo di crisi l’agricoltura biologica la fa da padrona e di conseguenza anche i green jobs.
Si accrescono e modificano e se ormai “il lavoro verde” è entrato nel nostro vocabolario comune nuove prospettive si aprono allargando lo spazio dal biologico alle biomasse, dai rifiuti alle rinnovabili, dalla lotta alla riduzione delle emissioni di gas serra alla prevenzione contro i rischi idreogeologici.
Secondo Aiab ( associazione italiana per l’agricoltura biologica) le aziende biologiche in Italia danno lavoro a 130.000 persone e l’Italia si classifica come prima per numerosità di imprese bio sul territorio con un picco in Calabria e Sicilia.
E le stime nel confronto del mercato sono più che favorevoli; secondo una ricerca Excelsior realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro il 40% delle imprese agricole italiane ha dichiarato di aver ridotto, negli ultimi 3 anni, i consumi energetici mentre un’azienda su 10, fra quelle con dipendenti, ha utilizzato energia autoprodotta.
Molte le nuove figure professionali che andranno a colmare il settore della “green economy”, fra queste c’è ” tecnico della qualita’ bio” il suo ruolo consiste nel effettuare indagini presso le aziende agricole per verificare la correttezza dell’attività svolta nel rispetto delle normative; suo compito è anche quello di trasmettere la documentazione all’ente di certificazione preposto.
Insieme al tecnico della qualita’ bio si affaccia sul mercato anche la professione dell’ “ecoauditor” o verificatore ambientale d’impresa, resa obbligatoria dalla Comunità Europea, questa figura professionale si occupa di verificare la compatibilità dei cicli produttivi con la protezione dell’ambiente.
E il panorama non finisce qui: l’ecologo vegetale, ad esempio, si occupa della protezione delle specie a rischio così come l ‘esperto in progettazione delle risorse agroforestali che si occupa di coordinare le azioni nel settore d’interesse (vivai forestali, monitoraggio ambientale oltre che studi di valutazione dell’impatto ambientale e previsione dei rischi.)
Ed il nuovo mondo del lavoro “green” non si occupa solo di vegetali grazie alla figura dello zoonomo sostenibile che si occupa della pianificazione aziendale, della trasformazione delle carni e dell’alimentazione in aziende zootecniche, faunistiche, venatorie e di acquacoltura compatibile. Tra i suoi compiti c’è anche la valorizzazione e conservazione delle biodiversità animale ed opera sul controllo dei mangimi affinchè siano di origine biologica.
Questo nuovi sviluppi riguardano anche le energie rinnovabili con la figura dell’ esperto in progettazione delle energie rinnovabili che, dopo uno studio del terriotrio, valuta il giusto impiego delle tecnologie ecologiche a seconda delle necessità.