Prosegue l’impegno di Ecolamp e Legambiente a favore di una corretta raccolta delle lampade di nuova generazione esauste e per la diffusione di informazioni utili ai cittadini, affinché possano scegliere comportamenti responsabili, a tutela della salute di tutti e dell’ambiente in cui viviamo.
Sabato 9 e domenica 10 marzo torna, infatti, l’appuntamento con “Illumina il riciclo”, la campagna di sensibilizzazione che vedrà impegnati i volontari dell’associazione ambientalista e il consorzio davanti a numerosi centri commerciali e punti vendita della grande distribuzione. L’obiettivo è informare i cittadini sul corretto smaltimento delle lampade a basso consumo esauste e spiegare cosa sono i Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), categoria di rifiuti a cui appartengono anche le lampadine di nuova generazione giunte a fine vita.
Tra gli eventi in programma questo week-end, sabato 9 marzo Illumina il riciclo sarà a Milano presso il Carrefour di Viale Monza 134, a Roma invece doppio appuntamento presso l’Unicoop Tirreno s.c. Via Cornelia 154 e presso la Coop di Largo Nino Franchellucci; ad Agrigento (ore 10.30) l’info-point sarà invece a Porta di Ponte – Via Atenea, ad Amalfi presso il Deco’ Supermercati La Grande Mela Srl – Via Dei Curiali. Altri punti informativi si troveranno domenica 10 marzo a Pontecagnano (Sa) presso il Centro commerciale Maximall e a Potenza presso il Centro Commerciale Iperfutura, Via Isca del Pioppo snc Potenza.
Gli info-point, organizzati da Legambiente ed Ecolamp, saranno un’occasione per ricordare come sia fondamentale la raccolta differenziata di queste lampade, rifiuti che possono essere riciclati fino al 95%. Dal loro trattamento si possono recuperare vetro, metalli e plastiche evitando, allo stesso tempo, la dispersione nell’ambiente della quantità, seppure minima (da 1 a 5 mg), di mercurio che questi prodotti contengono. Inoltre, i volontari spiegheranno ai consumatori le due modalità a disposizione per compiere correttamente la raccolta differenziata: recarsi presso le Isole Ecologiche comunali distribuite in tutto il territorio nazionale e gettare il materiale nell’apposito contenitore, oppure consegnare l’apparecchio esausto al negoziante in occasione dell’acquisto di un prodotto equivalente, avvalendosi del “ritiro uno contro uno”.
L’attuale andamento della raccolta differenziata di questa tipologia di prodotti mostra dati positivi anche se ancora distanti dagli obiettivi europei. Cresce del 12 per cento la raccolta delle lampade a basso consumo nel corso del 2012, secondo i dati elaborati da Ecolamp, il Consorzio senza scopo di lucro dedito alla raccolta di sorgenti luminose esauste. 1.639 tonnellate raccolte grazie al contributo dei cittadini privati e, soprattutto, dei professionisti del settore illuminotecnico, che hanno conferito il materiale attraverso i canali di raccolta volontaria e gratuita messi a punto dal Consorzio Ecolamp. Esaminando i dati in dettaglio, tuttavia, appare evidente una disomogeneità a seconda dei pubblici di riferimento: se il pubblico professionale registra un aumento pari al 19 per cento rispetto al 2011 nella raccolta di lampade a basso consumo (grazie ai servizi Extralamp, Collection Point e Grandi Centri), l’incremento fatto registrare dal canale dei cittadini si ferma al 4 perUn numero senz’altro positivo, ma limitato da problematiche che ancora ostacolano un contributo piú consistente da parte dei consumatori privati. Per questo è nata la campagna “Illumina il riciclo”, con lo scopo di educare i consumatori a comportamenti eco-compatibili, diffondere le corrette informazioni sull’importanza e la modalità di un’efficace raccolta differenziata, far conoscere diritti e doveri dei singoli cittadini. La campagna viene tra l’altro presentata nei contributi video girati per l’occasione dai rispettivi direttori generali e pubblicati sui siti dell’associazione ambientalista e del Consorzio.
“I rifiuti elettrici e elettronici – spiega Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – stanno diventando una parte consistente della nostra vita e un problema urgente da risolvere. Ogni anno ne produciamo circa 20 milioni di tonnellate tra telefonini, lettori musicali, televisioni, computer, per non parlare di frigoriferi e lavatrici. Tutti oggetti utili, ma il rapido miglioramento della tecnologia ci spinge a sostituirli e poi non sappiamo come smaltirli. Purtroppo sono pochi i cittadini che conoscono la normativa che regolamenta la raccolta e lo smaltimento di questi oggetti, e troppi, invece, quelli che per ignoranza o pigrizia preferiscono buttarli nei comuni cassonetti della raccolta indifferenziata o abbandonarli in strada, causando un grave danno all’ambiente. Per questo – aggiunge il direttore di Legambiente – con questa iniziativa, che realizziamo insieme a Ecolamp, vogliamo contribuire a sensibilizzare le persone su queste problematiche, diffondere una cultura del riciclo e indicare comportamenti più responsabili, ricordando che ogni RAEE, se pure in percentuali differenti, rappresenta un “serbatoio” di materiali riciclabili, come ferro, rame, alluminio e plastica. Riciclarli significa non solo salvaguardare le risorse del pianeta ma anche risparmiare energia”.
Quali sono dunque i problemi più ricorrenti che ostacolano o limitano un’efficace raccolta da parte dei cittadini? Una parte della responsabilità può essere attribuita alla scarsa informazione veicolata dalle istituzioni governative, ma non va sottovalutato nemmeno il disagio arrecato al consumatore dal mancato adempimento da parte della distribuzione dell’obbligo di legge, entrato in vigore con il D.M. n.65 del 2010, che impone ai negozianti di ritirare gratuitamente i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente. Il “ritiro uno contro uno” è un diritto dei cittadini, e un obbligo della distribuzione, ma, come appare chiaramente nell’indagine pubblicata nella rivista di Legambiente “La Nuova Ecologia”, soffre ancora di scarsa applicazione. Su dodici centri della grande distribuzione coinvolti nell’inchiesta (a Bari, Milano e Roma), solo quattro hanno accettato di ritirare le lampadine esauste. L’inchiesta dimostra dunque che nei punti vendita i contenitori per conferire le lampadine sono una rarità, che i commessi non sono quasi mai a conoscenza della normativa e che la strada verso la corretta gestione del ciclo di vita dei tubi fluorescenti e delle fluorescenti compatte è ancora lunga.
Le lampadine a basso consumo, si legge nell’inchiesta, rappresentano l’80% dei Raee per numeri di pezzi. Non smaltirli correttamente significa perdere dei preziosi materiali riciclabili. Secondo il report 2012 delle Nazioni Unite sui Raee, nel mondo ogni anno si producono dai 20 ai 50 milioni di rifiuti hi-tech che contengono 320 tonnellate di oro e 7.200 d’argento per un valore di 21 miliardi di dollari. Solo il 15% di questi tesori viene recuperato.
“Il Consorzio Ecolamp è da sempre impegnato in progetti di informazione e sensibilizzazione, con l’obiettivo di supportare la raccolta di lampade a basso consumo esauste e incrementare la consapevolezza nei cittadini affinché esercitino i propri diritti e doveri nell’ambito della raccolta differenziata – dichiara Fabrizio D’Amico, Direttore Generale del Consorzio Ecolamp – Grazie a “Illumina il riciclo” e alla preziosa e prolungata collaborazione con Legambiente, con cui condividiamo valori e obiettivi, entriamo in contatto con un consistente numero di consumatori all’interno di punti vendita e centri commerciali, ovvero là dove hanno diritto alla consegna delle sorgenti luminose a fine vita attraverso la formula dell’uno contro uno. Informiamo i cittadini – prosegue D’Amico – con l’auspicio che la raccolta differenziata diventi prassi comune e conosciuta e augurandoci che nei prossimi mesi il trend positivo di crescita della raccolta domestica di lampadine superi il 4 per cento registrato a fine 2012”.