La Commissione europea chiede informazioni alle autorità italiane sul progetto di casello e svincolo autostradale della A27 in progetto a Santa Lucia di Piave (TV). Probabili violazioni a due direttive Ue.
Per l’ eurodeputato Zanoni: “finalmente qualcuno farà luce su questo progetto voluto a tutti i costi contro il volere dei cittadini” “La Commissione contatterà le autorità italiane per verificare il rispetto della direttiva 2011/92/UE (direttiva relativa alla valutazione dell’impatto ambientale o direttiva VIA) e della direttiva 92/43/CEE (direttiva Habitat) in relazione alla nuova stazione di esazione a Santa Lucia di Piave (TV) e al relativo svincolo autostradale”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, sulla procedura di autorizzazione del casello e dello svincolo autostradale della A27 in progetto a Santa Lucia di Piave (TV).
“Per quanto riguardo la direttiva VIA, le informazioni richieste riguarderanno la considerazione degli impatti cumulativi in linea con la relativa giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea”, aggiunge il Commissario.
“Adesso l’Europa farà finalmente luce su un progetto di un’opera inutile a ridosso di un’area naturalistica e agricola di pregio – incalza Zanoni – Purtroppo le autorità locali e regionali si sono dimostrate incapaci di fornire risposte credibili ai cittadini che chiedevano loro conto del perché fosse stato autorizzata la costruzione dell’ennesimo casello in un’area dove in 30 km ce ne sono già 3, anzi 4 con quello previsto dalla Pedemontana Veneta”.
Sotto accusa il nuovo svincolo e casello della A27 in progetto a Santa Lucia di Piave (TV), due progetti che, benché riguardino un unitario sistema infrastrutturale, sono stati concepiti come distinti grazie al gioco delle diverse competenze (statale per il casello, provinciale per la viabilità complementare) cosa che ha esonerato i due progetti dalla procedura di Valutazione Impatto Ambientale VIA. “Molto probabilmente si tratta di un trucchetto burocratico per evitare apposta la VIA visto che si temeva una bocciatura”, spiega Zanoni. “In qualità di relatore per il Parlamento europeo della nuova Direttiva Ue VIA farò il possibile per inserire una norma specifica per evitare questi raggiri”.