Lacrime e sangue sulla Maratona di Boston: quella che doveva essere una festa per lo sport si è trasformata in una tragedia che a molti riporta alla mente l’11 settembre. L’esplosione di una serie al momento imprecisata di ordigni posizionati nei pressi dell’arrivo della Maratona, a Copley Square e nella JFK Library, ha provocato una psicosi nella popolazione e alzato il livello di guardia, non solo a Boston, ma anche a Chicago e a New York.
Ogni minuto che passa sembra aggravarsi il bilancio delle vittime e dei feriti, secondo le ultime indiscrezioni si parla di tre morti accertati e 150 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Il presidente Obama, attonito, ha dichiarato: “non abbiamo ancora risposte, ma troveremo i responsabili. Io e Michelle piangiamo le vittime con tutta l’America”. Si cercano i colpevoli, emergono le prime ipotesi, che rimandano alla solita pista di Al Qaeda, ma qualcosa non quadra. E’ presto per fare congetture. Un saudita fermato in un primo momento pare sia stato già rilasciato.
Quella che doveva essere una giornata di festa per i runners accorsi come ogni anno da tutto il mondo per partecipare ad una delle manifestazioni sportive più celebri del mondo, si è trasformata dunque in una gravissima tragedia. La Cnn ha comunicato che gli ordigni ritrovati nei pressi del luogo delle esplosioni sarebbero artigianali, seppure secondo fonti governative l’attentato sembra indubbiamente essere frutto di un’azione ben coordinata e sicuramente pianificata.