Con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di attività organizzate per il traffico di rifiuti stamane, a Napoli, sono state arrestate dai carabinieri del Noe di Caserta trentadue persone a seguito di un’inchiesta guidata dalla Dda di Napoli.
L’operazione ha portato al sequestro di mezzi ed aziende per un valore pari a dieci milioni di euro a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli.
L’indagine, che si è sviluppata già nel 2011 col coordinamento Procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco, ha portato alla luce l’esistenza di tre contesti criminosi che operavano nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino, con una conseguente spartizione delle aree di competenza evitando un’invasione delle rispettive zone.
I rifiuti, per lo più tessili, erano importati dalla Germania ed esportati all’estero in paesi come Bolivia, India e Tunisia senza essere selezionati e igenizzati come previsto dalle norme sanitarie. Gli indumenti esportati, inoltre, venivano mescolati anche con rifiuti di altro genere come escrementi, farmaci scaduti e cibi avariati.
Il traffico di rifiuti non operava solo all’estero ma anche in ambito locale e gestiva finte associazioni Onlus sempre del settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti.