Contro la contaminazione da OGM delle sementi della Monsanto, la Commissione europea ha esortato tutta l’Europa ad aumentare i controlli sulle importazioni di grano dagli USA che costituiscono circa l’80% della qualità tenero bianco.
Greenpeace fa sapere che per scongiurare il rischio di una contaminazione incontrollata e la possibilità che ai cittadini italiani si somministrino farine e derivati con OGM non autorizzati, è necessario testare ogni nuovo import dagli Stati Uniti. Il Giappone ha già sospeso un carico di 27.500 tonnellate di grano proveniente dall’America e la stessa cosa anche in Corea del Sud. Ma la Monsanto, responsabile della contaminazione, ha già comunicato ufficialmente in un’intervista al giornale tedesco Tageszeitung, che non farà più lobby per nuove coltivazioni di sementi transgeniche.
Tutto è cominciato in seguito alla scoperta di un agricoltore dell’Oregon della presenza di frumento OGM non autorizzato nei suoi campi. Il dipartimento dell’agricoltura statunitense (USDA), ha chiarito che si tratterebbe di una varietà di frumento della Monsanto (Roundup Ready), la cui sperimentazione si era conclusa nel 2005 senza ottenere nessuna autorizzazione alla coltivazione e al consumo. Le aree coinvolte dalla sperimentazione sono, oltre l’Oregon, anche Arizona, California, Colorado, Florida, Hawai, Idaho, Illinois, Kansas, Minnesota, Montana, Nebraska, North Dakota, South Dakota, Washington e Wyoming.
Le cause per cui si sia manifestata tale contaminazione sono ancora sconosciute e non è possibile affermare con certezza se si tratti di un azione di sabotaggio o di una contaminazione incontrollata. Fatto sta che la scoperta dell’agricoltore, insieme agli episodi passati di contaminazione incontrollata da OGM nelle zone in cui sono state condotte le sperimentazioni, mette in seria discussione quanto sostenuto dai fautori degli studi sugli OGM secondo cui è improbabile che il polline creato in provetta si diffonda molto lontano.
“Questa contaminazione di frumento OGM conferma quanto Greenpeace sostiene da tempo:gli OGM non possono essere controllati una volta immessi in ambiente. Dopo un decennio, la contaminazione è sempre li, e i consumatori rischiano di mangiare un prodotto mai autorizzato – dichiara Federica Ferrario, responsabile della campagna OGM di Greenpeace – L’unico modo per proteggere il nostro cibo, l’agricoltura e l’ambiente è fermare il rilascio di OGM in ambiente, comprese le sperimentazioni in campo. vietando su tutto il territorio italiano l’imminente coltivazione del mais OGM MON810 della Monsanto” conclude Ferrario.