Sedimenti e depositi sono le mappe grazie alle quali è possibile scoprire il percorso dei cambiamenti climatici nel nostro pianeta, questo quanto afferma un gruppo di studiosi spagnoli che da 20 anni studiano gli affioramenti ritrovati nei geositi spagnoli del Basque Coast Geopark.
L’avanzamento degli studi ha dimostrato come sia possibile non solo ottenere un registro della storia climatica del nostro pianeta ma soprattutto da oggi sarà possibile capire in che direzione stiamo andando; potremo prevedere il futuro dei cambiamenti climatici.
Gli affioramenti studiati nel Basque Coast Geopark hanno un’importanza senza pari: si tratta di sedimenti continentali depositati da fiumi e piane alluvionali risalenti al Paleocene – Eocene (cioè 56 milioni di anni fa circa) ed è proprio a partire dallo studio di questi ritrovamenti e dal confronto con i cambiamenti climatici che in essi possono essere letti, che gli studiosi spagnoli possono definire il ciclo di cambiamenti climatici attualmente in corso.
Per saperne di più dal 3 al 7 settembre il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ospiterà l’Egn Geopark Conference.
L’evento rappresenta un percorso di quattro giorni per comprendere meglio le questioni relative ai cambiamenti climatici e valutare le possibili conseguenze sull’ambiente e sugli esseri viventi in termini di cambiamenti nei comportamenti sociali ed anche economici; alla conferenza parteciperanno 259 delegazioni straniere, 75 italiane, 40 nazioni e nomi di rilievo nel settore delle geoscienze tra cui il vulcanologo giapponese Nakada Setsuya, esperto di terremoti e figura di rilievo nella comunità scientifica internazionale, e Patrick Mckeever, direttore delle Scienze della Terra dell’Unesco.
Lo studio spagnolo ci permette anche di fare un ulteriore riflessione che va al di là della straordinaria scoperta, ci permette di capire quanto sia importante per la società, l’ambiente ed infine per il progresso e la conoscenza tutelare e preservare i geositi presenti sul nostro pianeta.