Vandali in azione all’Isola del Giglio.
A farne le spese è stata la statua della Stella Maris, la statua di marmo della Madonna che lo scorso 12 maggio era stata posizionata proprio di fronte al relitto della Costa Concordia come chiesto dalla comunità gigliese.
I malfattori hanno rotto l’indice della mano sinistra della statua.
I resti non sono stati trovati dai carabinieri che indagano su quanto successo. La statua era stata donata alla comunità dell’isola dallo scultore Umberto Togni, artigiano del marmo di Pietrasanta.
La statua della Madonna Stella Maris verrà riparata quanto prima dall’Amministrazione Comunale in accordo con lo scultore Umberto Togni che l’ha donata e realizzata alla comunità”.
Lo rende noto il sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli in seguito al danneggiamento del dito indice della mano sinistra dell’opera. ”Se si sia trattato di un incidente o di un atto di vandalismo – aggiunge – lo accerteranno gli organi preposti, noi intanto sporgeremo querela contro ignoti.
Abbiamo una profonda devozione e un grandissimo rispetto per la Madonna Stella Maris che protegge i naviganti e chi va per mare e quindi è giusto restituirla quanto prima integra a tutti i gigliesi”. La statua era stata posata sul molo di Levante lo scorso mese di maggio con una cerimonia ufficiale. Realizzata e donata dallo scultore Umberto Togni l’imponente statua di marmo bianco è fissata su un’antica macina granitica di frantoio, donata dalla famiglia Avagliano.
Una messa nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano, una processione aperta dall’Associazione Marinai d’Italia e dalla banda musicale Enea Brizzi avevano preceduto la benedizione della Madonna da parte del parroco Don Lorenzo Pasquotti.
Quella delle sculture a protezione della gente di mare è una tradizione nell’isola. Al Giglio, nel sito di immersione de Le Scole sono già presenti sott’acqua, un’altra Madonna Stella Maris, insieme ad una scultura che raffigura due delfini e un subacqueo, la statua del Cristo del giubileo del 2000 benedetta da Papa Giovanni Paolo II e un’ancora ammiraglia