Massimi esperti e produttori al top lo dicono sottovoce e facendo gli scongiuri, ma ci sono tutte le premesse perchè il 2013 possa essere “un’ottima annata”.
Parte sotto ottimi auspici la vendemmia della produzione vitivinicola 2013, con il taglio oggi del primo grappolo di uva pinot nell’Oltrepò pavese.
L’appuntamento ufficiale è fissato dalla Coldiretti tra i filari dell’azienda agricola Castello di Cigognola, in provincia di Pavia. Si vendemmia uva pinot e chardonnay, varietà notoriamente precoci nel ricco panorama vitivinicolo nazionale. Si comincia anche in Franciacorta. “Ma per la vendemmia vera, quella delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo, servono ancora dai 20 ai 45 giorni per raggiungere il giusto grado di maturazione” dice all’ANSA il presidente degli enologici italiani Riccardo Cotarella.
A livello meteo, con le caratteristiche climatiche di quest’anno, si torna alle vendemmie di 30-40 anni fa, annota Cotarella, forse con un velato riferimento ad annate ‘storiche’, come il 2001 ad esempio. “L’andamento climatico ha determinato un ritardo di quasi due settimane nell’avvio delle operazioni di raccolta rispetto allo scorso anno quando erano state condizionate dal grande caldo e siccità”, dice la Coldiretti. Meno caldo, forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, niente siccità: sono tutte condizioni che ”non possono che fare bene ai vigneti, ma se si è agito scientificamente, con la dovuta professionalità” ammonisce il presidente di Assoenologi, invitando alla prudenza. “Ogni anno è la vendemmia del secolo, non cadiamo in questo errore” dice.
Se per le uve bianche, più precoci e meno sensibili alle mutazioni climatiche si può stare già più tranquilli, per le uve rosse “manca l’ultimo miglio che e’ quello determinante” spiega il presidente di Assoenologi.
Riguardo alla quantità, che molti esperti indicano in aumento di qualche punto percentuale rispetto al 2012, “allo stato la quantità di uva contenuta dai grappoli è mediamente superiore a quella dello scorso anno” annota Cotarella. Nel 2012 l’Italia ha prodotto 39,15 milioni di ettolitri di vino (in flessione rispetto al 2011), per il 39,9% Doc e Docg, e Igt per il 34,5%. Il vino da tavola ha coperto una quota del 25,6%. Nel 2012 il Veneto si è confermato la regione più produttiva, con 7,55 milioni di ettolitri di vino, seguita dalla Sicilia (4,5 milioni) e dalla Puglia (4,1 milioni).
Si comincia anche in Franciacorta: le stime indicano carichi medi di 80-90 quintali per ettaro di uva destinata alla produzione di Franciacorta (Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero), su una superficie rivendicata di 2.800 ettari.
“Le prime analisi sulle uve promettono una buona annata – dice Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta con delega tecnica – ma, come sempre, il bilancio sarà chiaro solo fra qualche mese, quando saranno pronti i vini base. Il 2013 si prospetta in generale positivo per noi anche nelle vendite”.