Salgono a quasi 4.700 le specialità alimentari presenti sul territorio italiano, in numero più che raddoppiato rispetto al Duemila.
E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sul censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni nel 2013, aggiornato con la pubblicazione della tredicesima revisione sulla Gazzetta Ufficiale.
I prodotti censiti erano 4.671 lo scorso anno, ma rispetto al 2000 quando è iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, sono più che raddoppiati quest’anno, ”sotto la spinta – sottolinea la Coldiretti – della forte crescita del turismo enogastronomico in Italia”.
Secondo una recente indagine Coldiretti, per oltre un italiano su tre (35%) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Il cibo infatti – sottolinea la Coldiretti – è considerato l’ingrediente piu’ importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29%), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento). Per questo l’Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel Belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinato alla tavola un terzo (33 per cento) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia. La tavola è il vero valore aggiunto delle vacanze Made in Italy e tra tutti gli elementi della vacanza, dall’alloggio ai trasporti, dai servizi di intrattenimento a quelli culturali, la qualità del cibo in Italia – precisa la Coldiretti – è quella che ottiene il più alto indice di gradimento tra i i turisti stranieri e italiani. Quasi il 10% dei prodotti alimentari tradizionali censiti sul territorio nazionale si trova – sottolinea la Coldiretti – in Toscana dove se ne contano ben 463, ma sul podio sale anche la Campania con 387 specialità e il Lazio con 384. A seguire il Veneto (371), il Piemonte con 341 prodotti seguito da Emilia Romagna (307 specialità) e Liguria che può contare su 295 prodotti.