Dopo il record di visite al Bioparco di Roma con 400 mila utenti nel 2013 – +25% rispetto al 2012 – il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Federico Coccìa annuncia l’imminente apertura del primo museo in europa dedicato ai crimini ambientali.
Il 2013 è l’anno dei record per il Bioparco di Roma: dal 1 gennaio a Ferragosto i visitatori sono stati 400 mila, con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2012. “Si tratta di un risultato importante, considerata la crisi economica, e a fronte di un meteo molto sfavorevole nei primi mesi dell’anno (marzo è stato il più piovoso negli ultimi 231 anni) per non parlare di maggio”, sottolinea il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa.
Ma il meglio deve ancora arrivare “Ci aspettiamo un ulteriore miglioramento del trend grazie all’imminente apertura del Museo del Crimine Ambientale, che stiamo realizzando in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Il Museo, unico nel suo genere in Europa, ha l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sul commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione. Inoltre, sempre sul fronte dell’educazione ambientale, prossimamente il Bioparco ospiterà un’altra area tematica dedicata ai dinosauri, e una importante rassegna sulle invenzioni di Leonardo ispirate agli animali”.
Il museo, realizzato grazie alla collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato rappresentato da Cesare Patrone, esporrà avorio grezzo e lavorato, monili, souvenir, conchiglie, carapaci di tartarughe, pelli, coralli e farmaci della medicina tradizionale cinese, realizzati con parti di animali protetti e tutelati dalla Convenzione Internazionale di Washington (Cites), che regola il commercio delle specie protette.
Si stima che attualmente siano conservati dal Corpo forestale dello Stato, oltre 71mila reperti. L’Italia rappresenta, infatti, uno dei più importanti mercati di prodotti ed articoli derivati da specie animali e vegetali, il cui giro di affari, a livello internazionale, è stimato nell’ordine di 260 miliardi di euro l’anno. Solo nel 2011 sono stati effettuati 59.665 accertamenti, di cui 58.091 verifiche in ambito doganale e 1.574 controlli sul territorio nazionale e posti sotto sequestro ben 1.233 animali vivi, tra cui grandi felini, scimmie, pappagalli, rapaci rari, pitoni, testuggini e coralli.
”Il progetto di un Museo del Crimine Ambientale costituisce un’occasione unica – dichiara Patrone – che offrirà ai cittadini tutte le informazioni necessarie per comprendere l’importanza della conservazione e della tutela della biodiversità planetaria e nazionale”. ”I danni provocati all’ambiente e alla biodiversità dalle organizzazioni criminali sono di dimensioni incredibili – aggiunge Coccia – per questo l’educazione del pubblico e, in particolare delle giovani generazioni, è fondamentale”.