Sabato 24 agosto 2013 è stato inaugurato a Dresda il Waldschlösschenbrücke, il ponte a 4 corsie che collegherà le due rive del fiume Elba situate in una zona rossa per l’UNESCO a 1,6 km dalla città.
Considerata una delle aree più belle della Germania, la costruzione del ponte Waldschlösschenbrücke sulle rive dell’Elba a Dresda ha fatto si che nel 2009 decadesse lo status di patrimonio protetto dall’UNESCO, il primo caso mai accaduto ad una città Europea (il secondo in tutto il mondo). di conseguenza Dresda non riceverà più i fondi che il governo tedesco stanzia annualmente per i 33 siti patrimonio dell’umanità della Germania il cui ammontare è pari a circa un centinaio di milioni di euro l’anno.
Tutto ha inizio quando nel 2004 l’UNESCO aveva dichiarato patrimonio dell’umanità un’area lunga venti chilometri sulle rive del fiume Elba ed in particolare l’area del centro storico di Dresda le cui costruzioni barocche erano andate distrutte a seguito di un bombardamento nel corso della Seconda Guerra mondiale.
La ricostruzione costosissima e ben riuscita del centro cittadino però, già a partire dal 2005, ha visto accendersi un focoso dibattito circa la costruzione del megaponte e quindi la decadenza del riconoscimento UNESCO avvenuto solo pochi mesi prima. Il ponte serviva a decongestionare il traffico cittadino e sarebbe sorto nella zona rossa delle rive dell’Elba. Si sono schierati contro la decisione associazioni internazionali e personalità di cultura che definivano l’opera come conseguenza “dell’invasione delle auto occidentali”, e ancora ambientalisti secondo cui il danno ecologico e naturalista avrebbe messo a rischio una rara specie di pipistrelli.
Le proteste dei cittadini, le sentenze dei tribunali e le manifestazioni ambientaliste sono state vanificate da un referendum popolare che ha registrato la maggioranza dei favorevoli al “si “ per il ponte nonostante la decadenza dello status Unesco.
I lavori sono stati avviati nel 2009 e pochi giorni fa l’inaugurazione con una passeggiata cittadina collettiva.