Nonostante l’opposizione di comitati cittadini e frazioni politiche che da anni hanno acceso la questione intorno la realizzazione dell’inceneritore a Giugliano, il mese di agosto ha portato alla città una sfortunata notizia ovvero l’avvio del bando di gara, a firma del commissario straordinario Carotenuto, per la realizzazione di un secondo inceneritore parallelo a quello già attivo di Acerra.
L’inceneritore di Giugliano brucerà le 7 milioni di tonnellate di ecoballe che da troppo tempo giacciono accatastate nella discarica di Taverna del Re. L’appalto aperto con il bando è di circa 450 milioni di euro, la costruzione dell’impianto sarà avviata entro dicembre e ultimato nel giro di 3 anni. Troppi però sono i dubbi circa l’organicità delle ecoballe (combustibile solido secondario) dato che, a causa della fermentazione, la frazione organica si è trasformata in FOS, cioè frazione organica stabilizzata. Questo andrebbe a rivedere quanto stabilito dal Decreto del Fare emanato dal governo Letta che consente ai gestori degli inceneritori di nuova costruzione che bruciano una certa quantità di rifiuto organico, di beneficiare degli incentivi cosiddetti CIP6.
A dichiararlo è la senatrice campana del M5S Paola Nugnes in una nota: ”Se la legge per cui, dalla Regione e dal commissariato, affermano di essere obbligati a costruire l’impianto di Giugliano, è la n. 123 del 2008, allora gli incentivi non potrebbero essere conferiti: infatti, la legge Finanziaria 2008 prevede a sua volta all’art. 2, comma 137 che gli inceneritori, per ottenere i Cip 6, debbano bruciare una certa quantità di rifiuti organici. Ma le ecoballe – sottolinea la senatrice – non contengono più rifiuto organico, è passato troppo tempo. Adesso, oltre al materiale riciclabile, c’è soprattutto FOS, cioè frazione organica stabilizzata, a causa del processo di fermentazione avvenuto nel corso degli anni. Quindi, a rigor di legge, il futuro concessionario dovrà gestire l’impianto senza il beneficio dei Cip6‘‘.
“L’avvio del bando di gara per la costruzione di un nuovo inceneritore a Giugliano – aggiunge la Senatrice – non può che destare rabbia in chi aveva nutrito fiducia per le parole del ministro dell’ambiente Orlando, il quale aveva promesso interventi immediati del Governo al fine di bloccare il fenomeno dei roghi tossici e bonificare i territori devastati da anni di svernamenti illeciti. Colpisce in particolar modo la scelta dei tempi della pubblicazione del bando di gara, avvenuta in contemporanea con l’approvazione della legge di riconversione del Decreto del Fare”.
Su Facebook è attiva la pagina del Presidio Permanente Taverna del Re che ha di continuo in programma sit-in e manifestazioni di protesta per fermare lo scempio dell’inceneritore di Giugliano con valide alternative “Ad oggi nessuno può dire con certezza scientifica quale è la soluzione migliore per le balle di rifiuti depositate in Campania, per tale motivo abbiamo chiesto da anni l’istituzione di una commissione tecnica “indipendente” e trasversale, con il compito di analizzare il reale contenuto delle balle e l’intera situazione, per poi indicare la migliore soluzione possibile dal punto di vista del minor impatto ambientale. Contemporaneamente continuiamo a chiedere la bonifica ed un ciclo virtuoso dei rifiuti, avendo come riferimento “rifiuti zero”.