Convinti della necessità di un’azione urgente ed efficace per la mitigazione del rischio idrogeologico che superi la logica dell’emergenza, associazioni ambientaliste e di categoria, ordini professionali, sindaci, tecnici ed esperti del settore riuniti in una coalizione straordinaria hanno incontrato questa mattina a Roma il ministro Orlando per affrontare con lui la questione prima delle piogge autunnali e presentargli una serie di proposte.
Il gruppo di lavoro è frutto di un’alleanza ampia e trasversale che vede la partecipazione di tanti soggetti competenti in materia di acque e difesa del suolo, una coalizione composta da tante ragioni sociali e competenze diverse in materia che per la prima volta ragiona su un documento condiviso e auspica di diventare un interlocutore del ministero dell’Ambiente in merito alla definizione delle politiche di mitigazione del rischio idrogeologico da mettere in campo da qui ai prossimi anni.
L’obiettivo comune è quello di condividere l’urgenza e l’importanza della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro Paese, stabilendo strumenti e priorità d’intervento, senza dimenticare l’importanza delle attività di informazione e formazione dei cittadini. La coalizione è persuasa che mettere il paese in condizione di affrontare il nuovo livello di rischio debba essere una priorità nel programma di governo e nutre la convinzione che questo non produrrà solo un beneficio in termini di sicurezza, ma anche un’ottima occasione di rilancio economico e occupazionale nei territori. “E’ urgente superare la risposta emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi decenni – hanno affermato i suoi rappresentanti – mettendo in campo una politica integrata che coinvolga tutti i soggetti interessati per passare dalla logica della riparazione localizzata a quella della prevenzione e riqualificazione territoriale, con indubitabili positive conseguenze anche sul piano economico”.
Al ministro dell’Ambiente la coalizione ha presentato un documento con proposte dettagliate che vertono su tre aspetti prioritari: la semplificazione normativa per il governo e la manutenzione del territorio, l’approccio tecnico-scientifico al problema, adeguato alle novità e ai cambiamenti in atto e il reperimento e la continuità delle risorse economiche. Tra le proposte avanzate quella di creare presso il ministero un tavolo permanente di consultazione e collaborazione tra istituzioni, ordini professionali e associazioni per lavorare da subito su un migliore coordinamento della normativa esistente e l’identificazione chiara delle competenze e del sistema delle responsabilità, a partire dalle Autorità di distretto; far rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque e dalla Direttiva Alluvioni; garantire risorse economiche adeguate e continue e ripensare agli interventi fin qui progettati per verificarne la pertinenza rispetto alle modificazioni che si sono verificate sul territorio.
Fanno parte del gruppo di lavoro:
Legambiente, Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia, Alta Scuola, Società dei territorialisti.