Confronto, formazione e proposta, ma anche provocazione, per ridestare le coscienze, i cardini strutturali al centro del Festival del Giornalismo Giovane, in programma al Pan di Napoli dal 20 al 22 settembre.
Giunto alla sua seconda edizione, si conferma una realtà fervida, ricca di spunti di riflessione e discussione, in crescita, in perfetta sinergia anche col mondo istituzionale, vantando la collaborazione del comune di Napoli, dell’Ordine dei giornalisti della Campania e della Federazione Nazionale della Stampa.
“ Un momento di scambio che deve diventare parte della programmazione culturale della città, per riqualificare, con nuove competenze specializzate, la professionalità del giornalista in Italia, senza disperdere le nuove energie, che si affacciano al mestiere” afferma Nino Daniele,assessore alla cultura e al turismo del comune di Napoli, durante la conferenza stampa di presentazione del festival, svoltasi venerdì 6 settembre nella sala Giunta di palazzo san Giacomo. Ripartire dal giornalismo di qualità per creare nuova e migliore occupazione nel settore dei media e della comunicazione in Italia è la priorità che Youth Press Italia, l’associazione nazionale dei giovani giornalisti, rilancia con la seconda edizione del Festival.
“Napoli si trasformerà in un laboratorio di idee, di carattere trasversale “ chiosa Simone d’Antonio, presidente di Youth Press Italia. “ Il dibattito avrà carattere trasversale e affronterà tematiche al centro dell’agenda nazionale: la crescita, la cultura, la sostenibilità ambientale” continua. Un festival che non vuole essere solo racchiuso in un’ottica di protesta ma che vuole farsi proposta concreta per implementare un’idea di futuro possibile per le nuove generazioni, alle prese con la trasformazione della professione giornalistica, dei suoi strumenti e del contesto socio-culturale e urbano in cui andare ad operare. Mentre la storia consegna un’evoluzione della professione sempre più high-tech, le distanze si assottigliano e il tempo diventa sempre più sfuggente, così come l’informazione stessa, generando cambiamenti repentini anche nel mercato di fruizione mediatica, in cui occorre farsi spazio e ritagliarsi la propria nuova “identità”.
In questa continua recerche della propria dimensione anche lavorativa ai giovani giornalisti “in erba” è chiesto di reinventarsi e di adattarsi al nuovo scenario disegnato dal web e dalla nuova frontiera dei social network. Addio quindi al giornalismo tradizionale, basato esclusivamente sulla carta stampata, con il web si ridefinisce l’idea di giornale, ma si aprono anche nuove possibilità per chi sappia intravederle dietro rinnovate “vesti”editorali.
Non solo l’aspetto mediatico al centro della seconda edizione del festival, ma decisivo nella programmazione il tema della sostenibilità ambientale. Il festival intende infatti ribadire il legame con il contesto urbano attraverso un contributo simbolico al miglioramento degli spazi pubblici. Esso si pone, infatti, come primo evento ad impatto zero, che mira a ridurre l’impatto sull’ambiente in termini di C02, dai viaggi di speaker e partecipanti alla stampa dei materiali. Tutto sarà reso in un’ottica green, perfettamente in linea con l’idea di smart city che Napoli vuole perseguire, in linea con le grandi urban city europee. Dopo l’adesione alla campagna I.m a City Changer di UN-HABITAT, con l’organizzazione degli Atelieur urbani, quest’anno Youth Press Italia ha scelto di regalare alla città uno spazio verde. La seconda edizione del festival si aprirà infatti con un’azione di guerrilla gardening, nel cuore di Napoli, nel quartiere Montesanto. L’obiettivo è coinvolgere la città attorno ad un evento che testimonia la volontà dei giovani giornalisti di migliorare la propria città, anche in termini di qualità della vita.
L’azione sarà realizzata venerdì 20 settembre, alle ore 11.00, in collaborazione con il laboratorio locale “Quartiere intelligente”e con i gruppi più attivi sul campo in tema di sostenibilità ambientale, che si distinguono in iniziative di riqualificazione ambientale partecipata di numerosi spazi cittadini: Friarielli Ribelli, Clean Up Napoli, Let’s Do it Vesuvio. Riprendere a Napoli i principi di un’azione di giardinaggio partecipato vuole essere un’ulteriore segnale per accendere i riflettori sulla difficile condizione di migliaia di giovani giornalisti italiani, che, come per un’orto urbano, ogni giorno si prendono cura della propria comunità garantendo libera informazione e confronto democratico sulle problematicità dei territori, sebbene, spesso,si mettano in gioco per pochi euro oppure in maniera totalmente gratuita, svolgendo, con sensibilità, responsabilità e onestà il proprio delicato mestiere. (Valentina Soria)