Spetta all’Italia il record nell’Unione europea per numero di infrazioni alla leggi comunitarie: sono 106 sino ad oggi ed il 28% riguardano il settore dell’ambiente. Le multe sono di un centinaio di milioni di euro.
Si è svolta ieri alla presenza del Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero e del Ministro per l’ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, l’audizione in Commissione Ambiente della Camera, sullo stato delle procedure di infrazione europea in materia ambientale e sulle strategie per ridurre tali procedure.
Dalla seduta è emerso che l’Italia “ha il maggior numero di infrazioni Ue” rispetto al resto dei paesi dell’Unione, e a soffrirne di più è soprattutto la matrice ambientale.Il ministro Moavero ha esposto gli ambiti in cui l’Italia fa maggiore fatica ad allinearsi alla normativa europea e ciò concerne soprattutto il “danno ambientale, la valutazione dell’impatto ambientale, la mancata prevenzione e la governance dei rifiuti”. Ma non solo: notevoli sono anche le infrazioni che il nostro paese ha commesso relativamente alle sostanze pericolose, alla gestione delle acque, alle emissioni dannose, alle mancate politiche di prevenzione per le alluvioni e alla caccia.
In totale, al 23 luglio scorso, l’Italia ha raggiunto complessivamente il numero di 106 procedure d’infrazione, di cui 86 per violazioni di direttive e 20 per mancato recepimento di norme europee. Quelle che toccano da vicino l’ambiente sono “ben 29 procedure sono su temi ambientali e sono il numero maggiore” riferite ad un solo ambito.
Delle 29 procedure di infrazioni ambientale, 7 sono per mancato recepimento della legislazione comunitaria ma il governo confida di risolvere la cosa con le leggi di delegazione europea. Le altre 22 procedure hanno una risoluzione più complessa dato che riguardano ambiti problematici come la questione delle discariche illegali, per le quali la commissione ha proposto una multa di 61 milioni e 500 mila euro, più una penalità di mora di 256 mila euro al giorno. Per l’emergenza rifiuti in Campania, l’infrazione è scattata già tre anni fa e la sanzione ammonta a oltre 10 milioni di euro l’anno più una penalità di mora annuale di 94 milioni di euro.
“C’è un’antologia pesante” ha detto Moavero e la “coscienza deve rimordere”. In Commissione si è parlato di un impegno maggiore in questa direzione: “Il ministro Orlando ed io siamo fortemente motivati a superare le procedure di infrazione dell’Ue sui temi ambientali. Presenteremo a breve una sorta di legge europea-bis per far fronte a tutte le pendenze e metterci in regola con le direttive europee” al fine di azzerare le infrazioni pendenti sull’Italia. “Non è solo per una questione di credibilità del Paese, ma – ha aggiunto Orlando – riguarda l’evoluzione delle politiche ambientali in Italia“.