Ieri alle Iene (puntata 24 settembre 2013) è stato trasmesso un servizio shock della iena Toffa sull’aumento dei tumori a Taranto e sui dipendenti e sulla fuori uscita di sostanze tossiche senza controllo dall’impianto Ilva.
Le Iene, con la collaborazione di residenti e operai del posto denunciano che dal parco minerale del porto di Taranto nubi tossiche si sollevano per cadere sui quartieri circostanti che sono ricoperti di una polvere rosa che ha intinto del colore ogni edificio scoperto. Nei documentari girati dagli stessi operai Ilva, è possibile osservare il fenomeno dello “sloping” (fuoriuscita) nelle acciaierie per la trasformazione della ghisa: gas, fumi tossici è altre sostanze tossiche prendono fuoco perché fuoriescono in sovrabbondanza dai camini e dai condotti. Il tutto sotto gli occhi della sicurezza e a danno dei 1.400 operai in servizio. E ancora le acciaierie sono responsabili del rilascio di ossido di ferro, le cokerie che realizzano ghisa rilasciano benzopirene e il camino da 312 metri sparge diossina su allevamenti e coltivazioni circostanti.
Il primario di Ematologia dell’ospedale Moscati di Taranto ha osservato il fenomeno crescere nel tempo e ha dichiarato che “un operaio che ha lavorato lì per almeno quindici-venti anni, ha l’80-90 per cento in più di possibilità di contrarre un tumore”. Malattie genetiche, tumori, leucemie e patologie respiratorie sono costantemente in aumento e 8.916 è il numero di assistiti di tumori a Taranto pari ad 1 persona ogni 21: per salvarsi, dichiara il medico “o si sposto Taranto o si sposta l’Ilva”.
“Il problema è che noi siamo chiamati da sempre a scegliere se vivere o lavorare – sottolinea un testimone del servizio – Io non voglio scegliere tra vivere o lavorare. Io voglio vivere e lavorare”.
GUARDA QUI il servizio della iena Toffa su l’Ilva di Taranto
Stamane, anche gli ambientalisti dell’associazione Peacelink Taranto hanno reso nota l’intenzione di inviare un nuovo video alla Commissione europea e alla procura della città, nel quale si documentano emissioni diffuse e fuori controllo dallo stabilimento Ilva di Taranto. Le prime immagini, che sono state girate due giorni fa “si riferiscono all’impianto di agglomerazione in cui si forma la diossina – sottolinea in una nota il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti – Appaiono evidenti delle emissioni diffuse e fuggitive”. Quelle girate di notte invece “riguardano le emissioni complessive dello stabilimento che risultano non convogliate dai camini”.
Guarda il Video di Peacelink Taranto