Coltivavano finocchi proprio dove erano stati dissotterrati 60 fusti metallici di vernice da scarto.
Il ritrovamento della polizia forestale è avvenuto ieri a Caivano, nel napoletano, nell’area della cosiddetta Terra dei Fuochi in cui la camorra, come dichiarato dall’ex boss dei Casalesi Carmine Schiavone, ha smaltito illegalmente per anni rifiuti tossici industriali di ogni genere.
Nella Terra dei fuochi si scava con le ruspe per tirare fuori la verità. Ieri, 60 fusti da 25 litri ciascuno dissotterrati in un terreno di circa per 7500 metri quadrati e che era stato a lungo un campo agricolo in cui durante l’anno si coltivavano verdure come cavoli, broccoli e finocchi. I fusti erano molto vicini alle falde acquifere e alle radici delle coltivazioni e, su uno dei bidoni trovati era riportata la scritta “in Milano”, un possibile indizio riguardo la provenienza geografica del materiale scaricato. Sempre nella giornata di ieri, è stata ritrovata anche una discarica abusiva a 400 metri da una scuola.
Il terreno era stato sequestrato il 10 luglio a Sanganiello in via preventiva dal gip di Napoli, dopo il ritrovamento nel sottosuolo di una notevole quantità di rifiuti speciali, soprattutto materiale edile e scorie di attività industriali. La zona è stata visitata dal ministro Nunzia De Girolamo a seguito dell’invito del prete di Caivano Don Patriciello, attivista di primo piano nella Terra dei Fuochi.
“Ieri Casal di Principe, Qualiano, oggi Caivano domani siamo in attesa – commenta Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – ormai è una lotta impari con la terra che si è ribellata e scoppia per i troppi veleni. Nel 2013 gli anni di denunce sono diventati 25, un quarto di secolo. E’ la storia di un film già visto, raccontato minuziosamente in ogni Rapporto ecomafia e nelle migliaia di pagine tra documenti e atti giudiziari. Ma nulla s’è mosso. Nessuno fa nulla, territori sono ancora inquinati e di bonifiche nemmeno l’ombra. Anche se il cancro sta divorando intere famiglie, mentre l’Italia accumula procedure di infrazione europee e lo sconcerto di mezzo mondo” riferendosi alle dichiarazioni di Potocnik, commissario Ue per l’Ambiente, riguardo le due nuove procedure di messa in mora dell’Italia per il caso Ilva.