I servizi shock di “Le Iene” colpiscono ancora e questa volta, nel mirino delle indagini della iena Toffa ci sono la Terra dei Fuochi, lo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania per mano della camorra e il crescente tasso di tumori nel “triangolo della morte” tra Napoli e Caserta.
Il servizio dal titolo “La camorra uccide anche senza pistole” è andato in onda martedì 1° ottobre.
La dinamica dei roghi tossici nella Terra dei Fuochi
L’ex presidente di Legambiente Campania Raffaele Del Giudice, guida la iena Toffa tra i roghi appiccati nella Terra dei Fuochi e spiega la dinamica secondo cui la camorra e i suoi bracci incendiano i cumuli di rifiuti abbandonati. Il primo step è l’abbandono dei rifiuti sia sul ciglio della strada che in terreni, e la composizione del letto di combustione, composto da stracci, copertoni e altri rifiuti comuni. Successivamente, in orari notturni, una seconda squadra passa per appiccare il fuoco ma solo dopo aver sversato sopra rifiuti pericolosi di ogni genere, come pellami di concerie, resti di colla, solventi, scorie da fonderia, pile e materiali elettronici.
L’Ex discarica Resit.
“È una modalità di sversamento delle ecomafie e come tale è necessario l’intervento dell’esercito di Stato. Queste sono sostanze altamente tossiche e dalle discariche esce fumo che non è sempre dovuto ad un rogho” commenta del Giudice dinnanzi all’ex discarica Resit (una delle più grosse delle ecomafie) dalla quale le reazioni chimiche di tonnellate di rifiuti tossici emanano anche senza fuoco fumi irrespirabili. “Questo è un sito di interesse nazionale (Sin), a bonifica, legge 426 del 1998. – commenta del Giudice – e invece noi siamo cresciuti tenendo una discarica in queste condizioni”.
Le discariche per mano della Camorra.
“Non c’è una discarica della Campania che non sia rimpinzata al 50% di rifiuti tossici – Antonio Marfella Istituto Tumori Pascale di Napoli – Nell’agenda libro paga del capo clan dei Casalesi Zagaria c’era l’elenco di tutti i custodi delle discariche della Campania” che venivano corrotti per consentire lo sversamento indisturbato di rifiuti da parte della camorra. I rifiuti sono provenienti dalle industrie del nord Italia, come il caso dei fanghi tossici di Porto Marghera, ritrovati a Castel Volturno, o peggio ancora le 300 mila tonnellate di pcb (polidoro bifenili) della Caffaro di Brescia che, così come confessato dal pentito Zagaria nel luglio 2008, sono stati smaltiti nei terreni agricoli ancora oggi coltivati nelle terre di Caivano e Acerra.
La malattia. “Tutti muoiono per la malattia, non abbiamo nemmeno più il coraggio di chiamarlo ‘tumore’ – commenta Don Patriciello dinanzi alla tomba di una vittima del ‘triangolo della morte’ (così è stata ribattezzata l’area dai medici) – Oramai è inutile dare la responsabilità ai sindaci perché ci sono interessi enormi in ballo e loro non ce la potranno fare mai da soli”. Donne, bambini e giovani si ammalano di tumore, interi vicinati ammazzati da cancro e leucemia.
Verdure contaminate vendute da multinazionali.
Ed i terreni della Terra dei Fuochi sotto cui giacciono tonnellate di materiali tossici, radioattivi, chimici, industriali e amianto sono ancora coltivati, annaffiati con l’acqua contaminate dei pozzi sotterranei e i prodotti venduti alle multinazionali di tutta Europa. I pomodori sono rivenduti ad 8 cent di euro al kilo ad una ditta di sughi e pelati che li distribuisce in tutto il mondo, e le verdure come zucchine e melanzane, ad una grande ditta di surgelati.
La camorra uccide anche senza pistola – Le Iene sulla Terra dei Fuochi (video del 1 ottobre 2013)