La provincia cinese di Shandong diventa un vero e proprio incubatore di mini auto elettriche: l’amministrazione locale, in collaborazione con le imprese locali, ha reso la provincia una test zone per minicars elettriche a bassa velocità.
La provincia cinese di Shandong è da anni considerata la patria dei veicoli elettrici, la cui economia si sviluppa maggiormente nel settore della mobilità sostenibile. Oggi si aggiunge un ulteriore tassello per l’economia del paese, infatti il governo centrale, insieme alla National Development and Reform Commisione (NDRC) , ha approvato la sperimentazione di un nuovo tipo di mobilità basata sulle minicar elettriche definite “low speed”.
Per molti anni l’amministrazione locale non ha voluto investire le sue risorse nella crescita di un settore, quale la mobilità elettrica, che sembra essere una valida alternativa ad autoveicoli particolarmente inquinanti e dannosi al nostro ambiente. Eppure i dati che abbiamo a disposizione attestano una situazione di crescita in cui sono arrivate ad essere ben 20 case automobilistiche presenti nel territorio della provincia cinese, con una produzione di poco più di 1000 autobus elettrici nel 2012 di cui 980 sono stati venduti. Dato ancora più sorprendente è il fatto che nel solo 2012 nello Shandong sono stati prodotti 128.000 autoveicoli a bassa velocità, registrando un aumento del 68.8%.
La provincia di Shandong sostiene che lo sviluppo di veicoli di nuova energia nel proprio territorio non sia del tutto ideale dal punto di vista economico in questo periodo, pertanto spera in un supporto finanziario dei dipartimenti governativi al fine di lanciare nel mercato il settore. Ciò sarebbe vantaggioso anche per le numerose aziende automobilistiche, come la Shi Feng Electric Cars, che nel 2012 ha raggiunto un fatturato di oltre 10.000 unità dei suoi modelli a bassa velocità.
I consumatori di tali veicoli sono per la maggior parte dei casi utenti anziani o disabili che hanno scelto di adoperare tali servizi per ritrovare la loro dipendenza a prezzi accessibili. La popolarità guadagnata risiede oltre ai bassi costi anche nel fatto che spesso sono veicoli non omologati e non richiedono la patente.