Vittoria di Greenpeace contro il più grande trasformatore e rivenditore di olio di palma al mondo, Wilmar International, che dopo una lunga pressione da parte dell’associazione ha comunicato che si impegnerà a porre fine alla deforestazione in tutta la propria filiera dell’olio di palma, che aveva causato inoltre, gravi danni alle popolazioni indonesiane, all’ambiente e alla fauna in estinzione.
“Un primo passo verso la tutela delle foreste e delle persone che da esse dipendono per sopravvivere – afferma in una nota Esperanza Mora, campagna Foreste di Greenpeace Italia – Wilmar ha agito dopo anni di pressioni da parte di Greenpeace e altre Ong, intensificatesi in questi ultimi mesi a causa dello scandalo degli incendi forestali in Indonesia , che hanno causato altissimi livelli di inquinamento dell’aria fino a Singapore, dove ha sede la multinazionale”(guarda la fotogallery sugli incendi forestali a Singapore).
Come messo in luce dal rapporto “Licenza di uccidere”, la produzione di olio di palma è la prima causa della deforestazione in Indonesia e, dal 2009 al 2011, il tasso di perdita forestale è stato di 620 mila ettari l’anno ed il 40 per cento solo nell’isola di Sumatra . La produzione di olio di palma e la scomparsa delle foreste, inoltre, è causa dell’estinzione dell’Orango del Borneo e delle tigri di Sumatra, una specie felina che conta solo 400 tigri al mondo nella foresta di Sumatra.
Aziende come la Colgate Palmolive, Mondelez International (in passato Kraft), Neste Oil, Procter & Gamble e Reckitt Benckiser sono tutte collegate alla Wilmar International per l’approvvigionamento della materia prima dell’olio di palma. “La nuova politica a Deforestazione Zero di Wilmar mostra come il settore dell’olio di palma sia ben consapevole di contribuire al problema ma possa anche invertire la rotta. Il successo dipenderà dalla corretta e immediata implementazione del piano: bisogna cancellare i contratti con i fornitori responsabili della deforestazione in Indonesia” continua Mora.
L’azienda italiana Ferrero è stata pioniera di questa trasformazione, con la pubblicazione il mese scorso di un ulteriore impegno per dire No alla distruzione delle foreste per l’olio di palma. Ora la palla passa agli altri grandi rivenditori di olio di palma come Cargill,Musim Mas e Sime Darby. La battaglia contro l’industria di produzione di olio di palma non finisce qui.