È caos a Roma all’Università La Sapienza dove questa mattina era previsto il secondo appuntamento della Conferenza nazionale “La Natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette: la Green economy per il rilancio del Paese” organizzata dal ministero per l’Ambiente. Scontri e proteste si sollevano dagli studenti che “sono contro il loro modo di parlare di green economy” mentre fuori le quattro mura dell’aula dilaga “precarietà” ed “emergenza sociale”.
L’UNIVERSITÀ È MORTA. Una ragazza sale sul palco della Conferenza e dichiara che “c’è una grandissima frattura tra ciò che avviene fuori e quanto si dice in questa aula magna – riferendosi all’Università La Sapienza di Roma – Per esempio questa università è dismessa e abbandonata. La ricerca è defininanziata e non c’è più. C’è un’emergenza sociale e una precarietà che il governo non vuole vedere – sottolinea la studentessa. “Questo luogo non ha più senso di esistere“.
CONTRO LA VOSTRA GREEN ECONOMY. Un gruppo di circa 300 studenti ha manifestato all’esterno e all’interno dell’Università La Sapienza con fumogeni e petardi per dare voce ad una protesta nel corso della Conferenza “La green economy per il rilancio dell’Italia”, a cui avrebbero dovuto partecipare anche il Presidente Giorgio Napolitano e il premier Enrico Letta. “Siamo contro il loro modo di parlare di green economy – spiega uno studente dal corteo – parlano di ambiente e poi fanno la Tav sottraendo risorse anche a noi“. Molti gli slogan e tra questi: “Napolitano, La Sapienza ti ripudia“.
PETARDO IN AULA MAGNA. Una protesta ruggente fatta di lanci di uova, bottiglie, fumogeni e petardi, uno esploso anche all’interno dell’ingresso dell’Aula Magna che ha bloccato all’interno delle mura dell’Università il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, quello dell’Ambiente, Andrea Orlando, e quella della Salute, Beatrice Lorenzin che avevano preso parte al dibattito. Un gruppo di studenti con le maschere bianche di “Anonimous”sul volto si è radunato intorno all’edificio per il corteo di protesta ed è entrato all’interno verso l’Aula Magna dove è stato sparato un petardo. Il rettore Frati ha poi autorizzato l’intervento della Digos per respingere gli studenti all’esterno dell’edificio e chiudere le porte del rettorato per evitare altri ingressi e consentire l’uscita dei rappresentanti delle istituzioni. Momenti di tensione che per ora sembrano placati con le forze dell’ordine che presidiano l’ingresso.