E’ uno scenario macabro e sanguinoso quello fotografato dagli attivisti della Sea Shepherd Australia, l’associazione impegnata nella difesa e salvaguardia degli ecosistemi marini.
Come già in passato, l’oggetto della denuncia sono i bracconieri giapponesi responsabili della morte di migliaia di balene dell’Antartico.
L’elicottero della Sea Shepherd ha scovato una delle 5 navi giapponesi, la Nisshin Maru – che quest’anno hanno compiuto razzia di migliaia cetacei – nelle acque territoriali della Nuova Zelanda e all’interno dell’area internazionale protetta conosciuta in tutto il mondo come Southern Ocean Whale Sanctuary (Santuario delle Balene dell’Oceano Meridionale). Le immagini e i filmati raccolti dalla Sea Shepherd immortalano uno scenario macabro e raccapricciante in cui tre balene della razza Minke giacciono morenti sul pontile della nave giapponese mentre una quarta veniva macellata in una pozza di sangue. Il tutto all’interno d
Secondo la Sea Shepherd, con il pretesto dell’utilizzo delle balene ai fini della ricerca scientifica, la flotta di bracconieri giapponesi caccia all’interno del Santuario delle Balene in violazione del divieto globale del 1986 sulla caccia delle balene a scopo commerciale. La carne degli animali, infatti, sarebbe poi oggetto di compravendita a prezzi salatissimi sul mercato giapponese.
Jeff Hansen, direttore della Sea Shepherd Australia ha dichiarato:
“Il Santuario delle Balene dell’Oceano Meridionale è stato macchiato dal massacro illegale di queste belle e maestose balenottere Mike a causa dalle azioni crudeli, violente e barbare dei bracconieri giapponesi di balene. Nessuno potrà mai conoscere il dolore e la sofferenza provata da questi giocosi giganti gentili nel momento in cui l’arpione esplosivo è stato infilzato nei loro corpi trascinandoli in un mare rosso pieno del proprio sangue”.
Dal giugno 2013, inoltre, il governo della Nuova Zelanda ha avanzato un ricorso, presso la Corte Internazionale di Giustizia, contro il governo australiano per aver concesso illegittimamente al Giappone di poter cacciare all’interno dell’area protetta del Santuario delle Balene e per vietare la caccia anche per i fini scientifici.
Operation Relentless è la decima campagna per la difesa delle balene nell’Antartico e, nelle iniziative precedenti, la Sea Shepherd Australia ha salvato la vita di oltre 4.500 balene.