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Uccidere lupi è necessario? Dite ai bracconieri che possiamo conviverci

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Poco dopo la denuncia della Coldiretti riguardo l’attacco dei lupi a danno di 3 mila capi di bestiame degli allevamenti zootecnici della Maremma toscana, circa una decina di lupi sono stati uccisi nei giorni scorsi, suscitando lo sgomento degli animalisti e delle associazioni come il WWF che da anni sono impegnate nella salvaguardia del lupo quale animale a rischio estinzione.

“La scoperta di nuove carcasse e la loro ostentazione in pubblico – ha dichiarato il WWF in una nota alla stampa – come si sono registrate nel mese scorso nell’area della Maremma toscana, devono seriamente allarmare e soprattutto scuotere le coscienze di quanti sono chiamati a gestire e a tutelate il patrimonio di fauna selvatica del nostro paese e i suoi delicati equilibri ambientale e che non possono rimanere inermi avanti ad un simile attacco alla legalità”.

I lupi uccisi sono una decina e appartangono ad una specie frutto di ibridazione cane-lupo.

Il presidente del Wwf Italia, Dante Caserta, sottolinea l’importanza del ritorno di una specie a rischio estinzione come il lupo e la necessità di agire ai fini di una pacifica convivenza. “E’ dagli anni ’70 che non assistevamo ad un accanimento del genere – riferendosi alle esibizioni in pubblico delle carcasse dei lupi fucilati e bastonati dai bracconieri – Questi ripetuti atti di bracconaggio sono da condannare sotto qualsiasi aspetto e nessuna situazione, per quanto difficile, può motivarli né tantomeno giustificarli. Dopo aver vissuto per decenni sull’orlo dell’estinzione, il lupo è tornato a popolare montagne e vallate grazie agli sforzi di associazioni, istituzioni e mondo della ricerca. Sebbene questo possa comportare talvolta un’interazione problematica con alcune attività umane quali l’allevamento zootecnico, non vuol dire che la convivenza tra uomo-lupo non sia possibile. E’ solo questione di volontà, politica e amministrativa: le parole chiave sono ‘prevenzione’ e ‘corretta gestione dell’allevamento’”.

Alla luce dell’esperienza raccolta in anni di gestione di progetti di tutela dei grandi carnivori e gestione diretta di aree protette il WWF elenca 5 azioni strategiche per favorire la convivenza con i predatori e limitare il fenomeno dell’ibridazione lupo-cane randagio:

  1. allevamenti: adozione capillare di strumenti “anti-predazione”. Incentivare le attività per la prevenzione del danno, con la promozione e l’adozione da parte degli allevamenti di quegli strumenti anti predazione sperimentati e più efficienti per quegli ambiti territoriali;
  2. politica unitaria per indennizzi. Promuovere una politica degli indennizzi unitaria, che faciliti le procedure amministrative e dia certezza del diritto con la velocizzazione delle risposte ed indennizzi sicuri e tempestivi;
  3. monitoraggio e registrazione dei danni.  Sviluppo coordinato del monitoraggio e registrazione puntuale dei danni al patrimonio zootecnico così da consentire in tempo reale di promuovere interventi concreti e che consentano di dare risposte agli allevatori per mitigare il danno;
  4. gestione del randagismo. Dare piena applicazione alle norme sul randagismo e la gestione dei propri animali domestici, favorendo il monitoraggio del rispetto delle norme di registrazione e dichiarazione dei propri animali e riducano drasticamente il fenomeno dei cani vaganti e randagi;
  5. allontanare gli intrusi. Dove accertato intervenire per cercare di rimuovere gli ibridi selvatici lupo cane che possono costituire una minaccia per il patrimonio zootecnico e prima di tutto minacciano la stessa conservazione della specie lupo.