La regione del Bas-Saint-Laurent (Quebec, Canada), situata sulla sponda meridionale dell’estuario del Saint-Laurent, bagnata da acque con salinità superiore al 27‰, ha un territorio a vocazione principalmente agricola e forestale. In questo spazio nordico, in cui l’inverno dura circa cinque mesi e rende l’estuario un’immensa distesa di ghiaccio, Elsie Reford creò, a metà del secolo scorso, i Giardini di Métis.
Era l’anno 1918, quando Elsie, nata il 22 gennaio 1872, a Perth, in Ontario, ereditò da suo zio la proprietà familiare e due anni dopo, decise di trasformarla in questi giardini. Quei luoghi, che un tempo erano semplici campi dove, durante l’estate, la giovane Elsie si rifugiava per pescare il salmone, praticare l’equitazione ed esplorare in canoa la penisola della Gaspésie, divennero così un patrimonio naturale, oggi riconosciuto anche oltre oceano.
I Giardini di Métis, frutto di una particolare collaborazione tra Elsie ed il marito Robert, appassionato di opere d’arte e di fotografia , ospitano circa tremila specie e varietà di piante indigene ed esotiche integrate al paesaggio ed acclimatate alle dure condizioni locali.
Visitando i giardini, si ritrovano, costantemente, un equilibrio e un’armonia tra i colori, le altezze delle specie vegetali e i loro periodi di fioritura; il gruppo di orticoltori dei Giardini di Métis realizza un prezioso lavoro di ricerca e di selezione nella scelta delle piante ornamentali, con una cura particolare all’integrazione dei giardini al paesaggio di Métis. Questa eccezionale diversità floristica è stata premiata durante la cerimonia di consegna dei premi nazionali di Collectivités en fleurs, organismo non a scopo di lucro, tenutasi a Ottawa-Gatineau, il 25-26 ottobre 2013.
Il papavero blu (Meconopsis betonicifolia), che contribuisce alla ricca diversità vegetale, dà il nome ad uno degli undici giardini disposti su circa trentaquattro ettari. Elsie si procurò i semi di questa pianta, rara e piena di fascino, dal giardino botanico reale di Edimburgo, in Scozia, diventando così uno dei primi orticoltori dell’America del Nord a dedicare un poco del suo tempo al papavero blu dell’Himalaya, che bene si adattò alle condizioni climatiche del Bas-Saint-Laurent, le quali procurano quell’umidità e quell’aria fresca da lui ricercata. Il 13 luglio 1954, Elsie scrisse così a proposito del papavero blu (le pavot bleu), emblema dei Giardini di Métis :
I fiori di lillà sono magnifici e le azalee risplendenti, ma credo che sono i papaveri blu a darmi più soddisfazione. Non solo sono stupendi, ma la loro fioritura dura più a lungo di tutte le altre piante. Per oltre un mese sono la nostra gioia.
A partire dall’anno 2000, ad ogni estate, i Giardini di Métis ospitano il Festival international de Jardins, durante il quale amatori di giardini contemporanei, paesaggisti e architetti del verde si danno appuntamento per discutere il rinnovamento di quest’arte e per osservare il laboratorio sperimentale messo in opera dalla squadra degli orticoltori dei giardini, da volontari e dagli architetti paesaggisti venuti da vari paesi del mondo. L’edizione 2013 ha visto partecipi Canada, Stati-Uniti, Brasile e Paesi Bassi.
L’Italia, ha arricchito le estati 2003- 2004 con il giardino Bleu du bois, ideato dall’architetto paesaggista milanese Antonio Perrazzi, il quale ha esaltato la forza degli elementi primordiali locali. Se il colore da lui scelto ricorda il cielo, l’acqua del Saint-Laurent ed il papavero himalayano, simbolo storico dei giardini, il legno evoca la foresta associata ai grandi spazi canadesi ed il suolo. Entrambi si uniscono per dare forma e vita al giardino, la cui completezza trova perfetta sintesi nell’espressione être fleur bleue, immagine di un’anima sognatrice, fresca, di un’anima tenera e schietta.
Maria Giulia Muti