Mercoledì 5 marzo 2014, si terrà, in occasione della giornata di apertura della nuova edizione di BioEnergy Italy, il workshop “ESCo: 5 casi di efficienza energetica nel settore dell’industria alimentare”.
Il convegno, organizzato da ASSOESCO – Associazione Italiana delle Energy Service Company, si rivolge a direttori tecnici, energy manager di aziende industriali del settore alimentare.
Per entrare nel dettaglio dei lavori del Workshop abbiamo intervistato Vittorio Cossarini, membro del Direttivo di ASSOESCO.
– Quali sono i casi emblematici di efficienza energetica nel settore dell’industria alimentare, che saranno trattati nel convegno?
Rappresentano uno spaccato di quello che le ESCo, lavorando con le aziende e con i fornitori di tecnologia, sono in grado di proporre in termini di riduzione dei consumi energetici. Si va dalla cogenerazione applicata alla produzione di pasta, dove il calore cogenerato viene impiegato nel processo produttivo, per alimentare le unità di essicazione (processo tipico dell’industria agroalimentare,) all’efficientamento dell’impianto di produzione e distribuzione di aria compressa, all’efficientamento del ciclo frigorifero di uno stabilimento, da cui può essere recuperato il calore smaltito dal processo di raffreddamento.
– L’energia incide pesantemente sui costi produttivi del settore agroalimentare. Quali sono gli interventi di efficienza energetica utili a contenerne i costi salvaguardando l’ambiente?
Sono di diversi tipi. In quelle aziende dove si consuma energia termica e frigorifera sia d’estate che d’inverno, si può installare un cogeneratore, ossia un’unità di produzione di energia che a partire da un’unica fonte primaria, per esempio il gas naturale, genera contemporaneamente elettricità e calore, con un rendimento più elevato della produzione distinta. Il calore viene usato per produrre vapore o azionare delle unità di essicazione, scaldare acqua e alimentare un’unità frigorifera ad assorbimento che produce freddo. Un altro intervento possibile è sugli azionamenti elettrici, che possono essere resi più efficienti installando motori a basso consumo e/o unità inverter che adeguano il funzionamento alla domanda puntuale di energia. Spesso sprechi di calore di processo possono esser utilizzati nella climatizzazione dello stabilimento. Questi sono esempi standard. In realtà esaminando con attenzione i processi produttivi delle aziende agroalimentari ed eseguendo un audit energetico, che è il primo passo di ogni azione di efficientamento, le ESCo riescono a identificare ambiti talvolta sorprendenti.
– In che modo Assoesco supporta le aziende negli interventi di efficientamento energetico?
Assoesco è un’associazione di categoria, associata alla Federazione Terziario Avanzato di Confindustria, che riunisce alcune delle ESCo di punta in Italia, con diverse specializzazioni: cogenerazione, recupero termico, consulenza su certificazioni, certificati e incentivi , efficientamento elettrico, efficientamento edifici, eccetera. Assoesco assume su di se due ruoli istituzionali:
- fare conoscere alle imprese, agli enti pubblici e a tutti i potenziali clienti degli Associati i vantaggi generati dall’efficienza energetica e i servizi che le ESCo possono offrire,
- rappresentare le ESCo e i soggetti comunque interessati all’efficienza energetica presso le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione per accelerare il processo di conversione del Paese all’efficienza energetica e facilitarne l’attività per l’interesse della collettività.
– Chi fa parte della rete e qual è il ruolo precipuo di AssoEsco per la diffusione delle energie rinnovabili in Italia?
La rete è ad adesione volontaria e comprende alcune delle ESCo più attive su tutto il territorio Italiano. Per l’associazione la fonte di energia non è la cosa più importante, mentre lo è l’efficienza con cui la si usa. La riduzione degli sprechi è la fonte più pulita di energia