Lo smaltimento improprio di questa materia di elevata qualità, oltre a rappresentare una fonte di inquinamento delle nostre acque superficiali e determinare costi aggiuntivi per la manutenzione dei nostri depuratori, equivale soprattutto ad un grave spreco.
Basti pensare che da un chilo di olio esausto è possibile produrre un chilo di biocarburante a basso impatto ambientale. Questo dato così allarmante è alla base del progetto Riciclolio, ideato e cofinanziato dalla Commissione Europea, con la collaborazione di SIGE (Servizi Industriali Genova), del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, Ata, DP Lubrificanti e Fratelli Carli, e con i comuni di Savona e Genova. Attraverso Life +, ovvero il programma europeo che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini dell’Unione sulle questioni ambientali e sullo sviluppo sostenibile, integrando attività politiche e sociali, Riciclolio entra nel vivo della sua campagna proprio in questo mese. Attraverso una ventina di istituti scolastici delle provincie di Savona e Genova, si cercherà di far conoscere alle famiglie l’importanza dell’olio esausto di origine domestica, quello cioè di uso alimentare che più o meno quotidianamente gettiamo una volta terminato di cucinare. Questo progetto utilizzerà quindi la Liguria come “regione pilota”, con l’intenzione di espandersi poi a tutto il territorio nazionale.
L’olio esausto di origine domestica non deve più essere considerato un rifiuto ma una fonte riciclabile di alto valore. In particolare, è proprio da questo tipo di oli che è possibile ricavare grandi quantità di biocarburante, ottenendo vantaggi sia a livello ambientale che economico. Un sistema concretamente ad impatto zero, lontano anni luce dal causare i gravissimi danni caratteristici della “caccia all’olio di palma”; ovvero l’olio che, spacciato per essere ricavato in maniera naturale ed innocua per l’ambiente, in realtà richiede, per la sua raccolta, la distruzione di ettari di foreste e il sacrificio di interi ecosistemi.
Agli oltre 400 studenti delle scuole elementari e medie impegnate, verrà anche data la possibilità di osservare, grazie ad impianti su scala, la trasformazione dell’olio esausto non solo in biodiesel ma anche in glicerina, permettendo ai ragazzi di simulare la trasformazione stessa in provetta e successivamente di preparare anche creme per le mani, utilizzando la glicerina ottenuta e mettendo in luce così un altro buon impiego dell’olio esausto. Il passo successivo sarà la realizzazione di appositi siti per la raccolta. Si andrà così ad integrare il già variegato frazionamento delle tipologie di rifiuti.
E’ in piena espansione la diffusione delle campane raccogli-olio che, unitamente alle già esistenti isole ecologiche, renderanno più capillare la raccolta degli oli esausti. L’attività di Riciclolio si protrarrà per tutto il 2014 per istruire i cittadini e prevenire futuri sprechi.
Andrea Ferrari Trecate