I numeri riguardanti i rifiuti di vario genere prodotti dai paesi appartenenti la Comunità Europea, nonostante i passi avanti, rimangono comunque allarmanti.
La tematica è estremamente complessa: parlare di rifiuti significa inevitabilmente anche toccare argomenti delicati come consumi, emissioni e riciclo. Inoltre, non esistono ambiti dai quali il problema possa essere escluso: dalla politica al sociale, dall’istruzione all’economia.
In questi giorni sono stati resi noti i risultati di uno studio della società di consulenza McKinsey & Company, a conclusione del convegno “Economia circolare: una strategia UE per uscire dalla crisi, anche in Liguria”, organizzato dal Comune di Genova e AMIU per lanciare la sfida di un’Europa a rifiuti zero.
Oltre alle cifre degli sprechi e delle perdite economiche, balza all’attenzione soprattutto l’analisi del circuito dei rifiuti.
Il percorso che i rifiuti normalmente compiono nei paesi della UE segue una logia cosiddetta “lineare”, basata sui passaggi prendi-usa-getta. Il miglioramento sarebbe radicale se si pensasse ad una logica “circolare” prendi-usa-trasforma; ovviamente basata su riciclo e ri-utilizzo. Si arriverebbe a risparmiare fino a 630 miliardi di dollari all’anno nell’intera Unione, creando nuovi posti di lavoro e riducendo massivamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un cambiamento che dovrebbe partire coinvolgendo innanzitutto gli stessi cittadini europei, cambiandone la mentalità, le abitudini e il modo di approcciarsi a questa materia tanto delicata.
A questo scopo, appare improntato il “Let’s clean up Europe day”.
L’iniziativa, alla prima edizione assoluta, conta sull’adesione di 28 stati membri e, anche se non direttamente connessa agli studi emersi riguardo l’economia circolare applicata ai rifiuti, sembra essere fatta apposta per costituirne il vero punto di partenza.
L’Italia aderirà all’iniziativa attraverso il Ministero dell’Ambiente e il comitato organizzatore della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.
La campagna, attiva tra il 10 e il 17 maggio prossimi, si baserà su una call to action: ovvero un invito rivolto ad istituzioni locali, associazioni di volontariato, scuole, gruppi di cittadini, imprese e ogni altra tipologia di enti, con lo scopo di organizzare azioni straordinarie di raccolta rifiuti e di pulizia del territorio.
Il progetto si promette di realizzare un’opera di sensibilizzazione su vastissima scala, facendo da tramite tra gli aderenti. Inoltre, si chiederà di inviare video e foto di siti a rischio e zone da tutelare in modo da poter mettere a confronto le realtà di tutti i vari stati e creare un vero e proprio data-base comunitario. Fondamentale sarà anche l’azione degli stakeholders (soggetti influenti riguardo un’iniziativa economica o un progetto) selezionati dal Ministero dell’ambiente, tra i quali figurano enti come WWF e EcoTyre, per meglio organizzare quest’impresa di così vasta scala.
Si potrà partecipare compilando, entro il 18 aprile, il modulo di partecipazione all’ECUD e inviandolo alla mail serr@assaica.org. Il modulo è scaricabile dal sito del Ministero dell’Ambiente e dei partner del progetto. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link: http://www.minambiente.it/comunicati/lets-clean-europe-e-european-clean-day-si-parte.
Andrea Ferrari Trecate