La posa a caldo dell’asfalto, oltre a presentare criticità sanitarie ed ambientali, può essere un’operazione elaborata e inefficace nel caso delle buche stradali.
Una valida alternativa è la posa a freddo dell’asfalto come nel caso di Potholess: un nuovo conglomerato bituminoso semplice da posare, economico ed ecosostenibile.
Gli asfaltatori sono impegnati quotidianamente a fare i conti con la posa a caldo dell’asfalto, un’attività che genera odori ed emissioni nocive come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Oltre a presentare criticità sanitarie ed ambientali, tale operazione risulta essere elaborata e inefficace se rapportata ad una tipologia di intervento puntuale e frequente come tappare una buca stradale. Per chiuderla a caldo occorre, tra le altre cose, la “mano di attacco” con emulsione bituminosa e la compattazione finale con mezzi meccanici. Da non sottovalutare anche il lato economico: per risolvere il problema della buche in città esistono soluzioni complesse e costose che i Comuni, in un periodo di ristrettezze economiche, non possono permettersi. Una soluzione per ovviare a queste problematiche è rappresentata dalla posa a freddo dell’asfalto.
In questo mercato si inserisce Potholess, la soluzione ecosostenibile proposta da Airbank, azienda emiliana leader nel settore della sicurezza ambientale. Si tratta di un nuovo conglomerato bituminoso da utilizzare a freddo per interventi urgenti di manutenzione. Potholess si contraddistingue per la sua semplicità di utilizzo e per la sua sostenibilità economica ed ambientale. Differente nei materiali costituenti, Potholess si può definire eco-asfalto grazie alle materie prime utilizzate: è il primo conglomerato bituminoso a freddo realizzato con bitume modificato con plastomeri/polimeri e fibre sintetiche strutturali, opportunamente mescolati con graniglia prevalentemente basaltica (pezzatura 0/8 mm). Grazie alla sua facile stesura – a freddo e livellando con una pala o badile -, Potholess non necessita di particolari operazioni: il prodotto è di immediata aderenza all’asfalto pre-esistente. Un’insolita ma ricercata opacità permette, infatti, un solido legame tra le particelle di conglomerato. In questo modo Potholess non aderisce agli pneumatici dei veicoli evitando i consueti e non graditi fenomeni di sgranamento e dispersione della graniglia sul manto stradale. Potholess può essere utilizzato su strade, autostrade, marciapiedi, cortili, rampe, parcheggi e camminatoi. Il prodotto, inoltre, è resistente alle intemperie come ghiaccio, neve e abbondanti piogge, e può essere stoccato fino a 6/8 mesi.
“L’innovazione tecnologica è fondamentale per la nostra azienda” sostiene Gloria Mazzoni, General Manager di Airbank. “Potholess può essere la soluzione economica ed ecosostenibile per porre rimedio alle buche in città. Un problema che investe la mobilità e la sicurezza di tutti, dai pedoni agli automobilisti”. Airbank è l’azienda leader in Italia nel settore dell’antinquinamento e della sicurezza ambientale, ma soprattutto un’azienda a bassissimo impatto ambientale. Grazie al suo impianto fotovoltaico, infatti, è autonoma dal punto di vista energetico. Da sempre percorre le vie della ricerca, dell’innovazione tecnologica e della qualità con l’unico obiettivo di produrre articoli in grado di elevare gli standard qualitativi del lavoro dell’uomo. Tra i suoi clienti la Protezione Civile, Enel, Veolia, Parmalat, Alitalia e Trenitalia.