Massimo Giuseppe Bossetti un animalista? Il presunto assasino di Yara Gambirasio, per la sua passione per i cani e i gatti, è stato più volte definito animalista ma l’Aidaa non ci sta e ritiene che questo accostamento sia “assolutamente inaccettabile e fuorviante”. Secondo l’associazione italiana difesa degli animali e ambiente “un assassino non può essere animalista per definizione”.
Al massimo, osserva l’associazione “Bossetti potrebbe amare i propri animali, ma l’essere animalista nel senso pieno del termine è in forte contraddizione con tutte le idee dell’animalismo, idee che vanno dall’amore della vita in tutte le sue forme arrivando a non accettare di mangiare altri esseri viventi,fino al ripudio della caccia in ogni sua forma e alla condanna di ogni forma di violenza sulle creature di ogni razza e specie e per questo non è possibile che un assassino e stupratore, anche se innocente fino a prova contraria possa essere definito animalista, ma semmai l’esatto opposto”.
Secondo il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce “la violenza contro uomini o animali è ripudiata dal mondo animalista nella sua quasi totalità e comunque ogni vero animalista è una persona nonviolenta, pertanto l’accostare l’animalismo alla figura del presunto assassino e stupratore di Yara Gambirasio non solo non è appropriato ma offende milioni di italiani che ogni giorno si battono per la tutela degli animali e per la vita in ogni sua forma, chiediamo quindi di rettificare il tiro. Che Bossetti possa amare i suoi animali è fuori dubbio, anche Hitler amava il suo cane- conclude Croce- ma l’accostamento tra l’assassino e lo stupratore e l’animalista è offensivo oltre che assolutamente inappropriato”.