“E’ un atteso riconoscimento al lavoro di intere generazioni di agricoltori che hanno realizzato nel tempo un territorio unico ed inimitabile di una bellezza straordinaria ma capace anche di esprimere produzioni da primato conosciute ed apprezzate in tutto il mondo”.
E’ quanto ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti, il piemontese Roberto Moncalvo, nel commentare con soddisfazione il via libera all’iscrizione dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, avvenuto Doha in Quatar.
Un successo per il Piemonte e per l’Italia intera alla vigilia del semestre di presidenza dell’Unione e dell’Expo che potrà contribuire alla ripresa di un Paese in cui – sottolinea Moncalvo – turismo, cultura e alimentazione rappresentano le leve strategiche determinanti per uscire dalla crisi. Si consolida il primato mondiale dell’Italia nel turismo enogastronomico che da solo vale 5 miliardi ed è in continua crescita ma una spinta determinate – continua Moncalvo – viene anche per l’insieme della vacanza Made in Italy con un terzo (32,7 per cento) del budget destinato da italiani e stranieri all’acquisto di prodotti alimentari o ai pasti consumati in ristoranti o trattorie.
Le ricadute positive del riconoscimento potrebbero portare tra l’altro ad una crescita del turismo intorno al 30% nei primi cinque anni sulla base degli effetti sui siti promossi in passato. Monferrato, Langhe e Roero coprono – conclude la Coldiretti – il 90 per cento della produzione vinicola del Piemonte, che è complessivamente pari a circa tre milioni di ettolitri di vino l’anno con un fatturato sui 335 milioni di euro con il 60 pr cento dell’intera produzione che è esportato in Germania, Gran Bretagna, Francia, Svizzera e Stati Uniti.