Il sindaco lo ha definito uno “spettacolo viaggiante” e per questo ha dato l’ok a riaprire il delfinario di Rimini, che era stato chiuso addirittura dal Ministero dell’Ambiente.
«E così fino a ottobre la struttura ha licenza di maltrattare – è la denuncia dei deputati della Commissione Agricoltura del M5S che hanno presentato un’interrogazione a prima firma Chiara Gagnarli – sono utilizzati tre leoni marini, e si disattende nuovamente il Decreto Legislativo n.73/2005 sui giardini zoologici in Italia nonchè la normativa europea di riferimento».
Nonostante il nostro Paese sia già stato condannato dalla Corte Europea di Giustizia nel 2004 per mancata applicazione di questa Direttiva comunitaria e si sia adeguato solo nel 2005, a dieci anni da quella data, la situazione appare di fatto invariata.
I Comuni, infatti, continuano ad autorizzare strutture permanenti che espongono animali al pubblico, nonostante la licenza di giardino zoologico possa essere rilasciata solo dal Ministero dell’Ambiente.
Attualmente in Italia, secondo quanto risulta alla LAV in una lettera inviata al Ministro Galletti il 2 luglio, ci sono meno di 20 strutture permanenti che espongono animali al pubblico che posseggono una regolare licenza di giardino zoologico da parte del Ministero dell’Ambiente e, da una stima provvisoria, ben 100 strutture non hanno tale licenza in violazione della normativa vigente.
Il Delfinario di Rimini, denuncia la LAV nella stessa lettera, non ha mai ottenuto una licenza di giardino zoologico ed ha potuto operare con delfini al di fuori del quadro normativo fino al settembre del 2013, quando i delfini a seguito di un procedimento penale, sono stati sequestrati in via preventiva per maltrattamenti su ordine della Procura della Repubblica di Rimini, provvedimento poi confermato dalla Corte di Cassazione nel marzo scorso;
Nel mese di giugno il Ministero dell’Ambiente ha emanato un Decreto di chiusura della struttura; il Delfinario, tuttavia, viene ora autorizzato dal Sindaco di Rimini a riaprire con leoni marini, in forza di una licenza comunale di spettacolo viaggiante. Quindi, fino al 31 ottobre, l’impianto potrà riprendere gli spettacoli come “acquario” pur essendo a tutti gli effetti una struttura “permanente” ma priva della dovuta licenza ministeriale di giardino zoologico.