Produrre carni bovine “costa” all’ambiente molto di più di quanto faccia la produzione di pollame, suini, uova e latticini.
Le forme di inquinamento piu’ significative riguardano l’emissione di gas serra e le acque. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta dall’universita’ di Yale e pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).
E’ la prima volta che l’impatto giornaliero di carni bovine viene confrontato con quello che deriva dalla produzione di pollame, suini e uova per calorie consumate.
Coordinati da Gidon Eshel, i ricercatori hanno analizzato i dati forniti dai Dipartimenti dell’Agricoltura, dell’Interno e dell’Energia degli Stati Uniti. E’ emerso cosi’ che la produzione di carni bovine richiede una quantita’ di terreno 28 volte superiore rispetto alle media complessiva della terra richiesta dalle altre quattro produzioni. Richiede inoltre una quantita’ di acqua per l’irrigazione 11 volte superiore, produce 5 volte piu’ gas serra 6 volte piu’ composti azotati.
I ricercatori hanno calcolato inoltre che la produzione di patate, grano e riso richiede in media da due a sei volte meno risorse per calorie consumate rispetto a quelle richieste dalla produzione di carni diversa da quelle bovine.