Lettera aperta da parte dell’ex ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, contro la possibile chiusura del Corpo Forestale.
“Nel 2001 una parte del governo aveva deciso di distruggere il Corpo Forestale smembrandolo tra le Regioni.
Eravamo in piena ubriacatura pseudofederalista ed invece di veri poteri al territorio si favoriva il neocentralismo clientelare delle Regioni.
Ero ministro dell’Agricoltura e mi opposi con ogni mezzo legale a quella follia riuscendo, con l’aiuto del parlamento, a far revocare il provvedimento che metteva fine a oltre un secolo di storia di quella che ritenevo dovesse divenire la forza di polizia agro ambientale.
Proprio in quegli anni istituii il Niab ( nucleo antincendio boschivo) il Naf ( nucleo agroalimentare forestale per la sicurezza alimentare) i Nipaf ( nuclei di polizia agroforestale ). E negli scorsi anni queste competenze sono state rafforzate così come l’azione di contrasto ad incendiari, alle semine abusive di Ogm, alle truffe agroalimentari, ai bracconieri, agli sversamenti di rifiuti ( la forestale ha avuto un grande ruolo nell’analisi delle matrici ambientali degli inquinamenti nella cd Terra dei Fuochi).
A Giugno era stato inserito in una proposta di legge del governo la soppressione del CFS insieme alla polizia penitenziaria ma dopo una vasta protesta anche sul web, il presidente del consiglio dichiarò in conferenza stampa che la norma era stata ritirata.
Scrissi che era una soddisfazione ma occorreva vigilare.
Infatti dopo poche settimane ritroviamo nella bozza del disegno di legge di delega al governo per la Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche all’art.7 si parla di riordino delle funzioni di polizia a tutela dell’ambiente e del territorio …” per poi aggiungere l”eventuale assorbimento delle funzioni di polizia (del Corpo Forestale dello Stato ) in quelle di altre forze di polizia “e concludere, quasi a scherno,” ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti “.
Come delega al governo mi sembra incostituzionale perché lascia in teoria al governo sia la possibilità di riorganizzare il Cfs come autonomo sia di scioglierlo,mentre una decisone di tale rilievo spetta al Parlamento e non è delegabile. Sembra un modo per indorare la pillola e poi affondare il colpo in occasione dei decreti legislativi di attuazione.
La parola “eventualmente va cancellata sennò in pratica con la scusa della semplificazione si elimina il Cfs sciogliendolo dentro altre forze di polizia che ,giustamente sono già assorbite dai loro compiti primari di contrasto alla delinquenza e di tutela della pubblica sicurezza.
Quindi il contrasto ai reati agro-ambientali e forestali non potrà che risultare molto indebolito ed in molti casi cancellato di fronte ad altre drammatiche emergenze sempre in agguato.
Mentre si continuano a finanziare megaopere inutili si vuole tagliare sulla tutela dell’ambiente sulla sicurezza alimentare sul contrasto alle ecomafie. E questo proprio quando servirebbe invece il potenziamento del corpo forestale.
Proprio mentre associazioni per l’ambiente come WWF, LIPU, Legambiente , associazioni per la legalità come Libera di don Ciotti, realtà di difesa dell’agricoltura di qualità come Slow Food chiedono di rafforzare organici e funzioni di questa polizia agroambientale.
Dobbiamo obbligare il governo a fare di nuovo un passo indietro ma che sia stavolta decisivo. Basta con questo stillicidio di attacchi che determinano scoramento in chi deve invece sentirsi sostenuto nella lotta contro l’illegalità.
Viene il sospetto che proprio l’azione coraggiosa contro semine abusive di Ogm e contro le ecomafie, contro bracconieri e abusivismo edilizio finiscano per dar fastidio a tanti che,nell’ombra, operano per distruggere il Cfs.
Serve una mobilitazione di tutti verso governo e parlamento ma soprattutto dobbiamo rendere consapevole l’opinione pubblica del danno che questa sciagurata decisione possa provocare per l’ ambiente ,per la sicurezza alimentare e per la legalità”.